Gli agrumi sono una categoria specifica di frutti che appartengono alla famiglia delle Rutacee, i cui generi più diffusi sono il Citrus, sicuramente il più coltivato in assoluto, il Poncirus e il Fortunella.
Il termine "agrume" deriva dalla parola latina "acrumen" che significa "sostanza dal sapore acido" e viene utilizzata fin dall'epoca di Linneo (1707-1778).
Tutti gli agrumi sono originari del Sud Est asiatico, dunque provengono dalla Cina, dall'India, dalla Malesia e qualcuno dall'Oceania, e fonti storiche affermano che il primo agrume ad essere esportato in Occidente fu il cedro, piantato in Mesopotamia durante l'impero di Alessandro Magno. In realtà, a mio avviso è stato il primo agrume ad avvicinarsi all'Occidente, dato che la Mesopotamia era di fatto in Medio Oriente.
Comunque sia, i Romani già conoscevano alcune specie di agrumi, sia il limone che l'arancia, ed è molto provìbabile che proprio i Romani ne abbiano favorito la coltivazione in tutto il bacino del Mediterraneo.
La diffusione degli agrumi nelle Americhe, invece, si ebbe solo dopo il secondo viaggio di Cristoforo Colombo ed oggi ci sono alcune varietà tipiche nate come ibridazioni che provengono proprio dalle isole Caraibiche.
Nel corso dei secoli gli agrumi sono diventati la tipologia di frutta più coltivata al mondo, soprattutto grazie a campagne salutistiche, in voga dal 1920 in poi a cominciare dagli Usa, che ne promovuono l'assunzione giornaliera per via del fatto che contengono grandi quantità di vitamina C e di antiossidanti utili per l'organismo.
La superficie agricola mondiale destinata agli agrumi è di più di 3 milioni di ettari per un raccolto annuo complessivo che si aggira sugli 80 milioni di tonnellate (dati aggiornati al 1996). Il maggior produttore mondiale di agrumi è il Brasile, seguito dagli Stati Uniti e dalla Cina. Quanto alla ripartizione per specie: le arance sono le più coltivate al mondo (70%), secondi sono i limoni (15%), quindi i mandarini (10%).
Gli agrumi sono alberi da frutto, generalmente alti qualche metro, sempreverdi, con foglie lanceolate di colore verde brillante e fiori che crescono più spesso in gruppi di infiorescenze e che prendono il nome di zagare. Per la loro bellezza spesso vengono coltivati anche solo come piante ornamentali.
Scientificamente, i frutti degli agrumi vengono chiamati esperidi, hanno di solito una forma rotondeggiante, più o meno schiacciata ai poli, con buccia rugosa, più o meno sottile, colorata o di giallo o di arancione e più raramente di rosso (fanno eccezione il mapo e il lime che hanno buccia verde).
Tra la buccia e la polpa edibili c'è uno strato bianco e spugnoso che viene definito albedo e che è bene togliere prima del consumo poiché molto amaro e non commestibile.
La polpa è composta da spicchi, ognuno avvolto nella propria membrana, e all'interno ci sono i semi, anche se sono sempre di più gli ibridi coltivati apireni, ossia senza semi, di gran lunga preferiti dal consumatore.
Una caratteristica tipica degli agrumi è quella di essere frutti non climaterici, cioè devono essere raccolti al momento giusto, al grado di maturazione desiderata poiché non continuano la loro maturazione una volta staccati dalla pianta. Il loro trasporto deve essere effettuato in contenitori refrigerati ad una temperatura di circa 5-6°C.
Al momento di acquistare gli agrumi è bene fare una scelta oculata e consapevole: innanzitutto vanno preferiti quelli che hanno ancora il picciolo e le foglie attaccate, dato che spesso si usano sostanze chimiche per trattare la buccia che hanno anche un'azione desfoliante. La buccia non deve essere troppo lucida, poiché rivelerebbe la presenza di cere utilizzate per darle brillantezza ma che poi non la rendono utilizzabile in cucina.
Inoltre, l'agrume deve presentarsi sodo e pesante al tatto, di colore uniforme e senza macchie.
L'Italia è una piccola oasi felice per quanto riguarda gli agrumi, è riuscita a ricrearsi uno spazio di nicchia nel mercato europeo e mondiale grazie alla coltivazione di ibridi specifici molto ricercati come il bergamotto di Reggio Calabria, i limoni di Sorrento o della Costiera Amalfitana, le arance rosse di Sicilia. Attualmente abbiamo ben dodici denominazioni DOP e IGP di agrumi italiani e altrettanti Presidi Slow Food, tra cui l'Arancia di Ribera DOP, il cedro di Calabria e il mandarino tardivo di Ciaculli, tutte distribuite nel Meridione, la zona più vocata alla produzione di agrumi, in particolar modo nelle regioni Sicilia, Puglia, Campania e Calabria. Piccole altre produzioni di agrumi vi sono anche in Liguria, Toscana e Sardegna.
Di seguito l'elenco completo degli agrumi coltivati e diffusi in Italia presenti nel nostro database:
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