Frutti esotici: sono coltivati anche in Italia?

I frutti esotici sono oggi coltivati anche in Italia, grazie al sempre crescente interesse che negli ultimi anni è stato osservato nei confronti di questi alimenti. Nel 2019 è stato osservato addirittura un raddoppiamento delle vendite di avocado, che ha visto di recente un incremento dell'acquisto grazie all'attenzione verso le sue proprietà nutrizionali. 

 

 

Quali sono i frutti esotici?

Parlando di frutti esotici, possiamo dire che sono molti i frutti che nel corso del tempo sono stati importati in Italia, ma che sono stati così tanto coltivati nel nostro paese da divenire quasi autoctoni, nonostante derivino in realtà da zone anche molto lontane. 

I frutti di origine esclusivamente europea sono 4: castagne, prugne, ciliegie e frutti di bosco. La fusione delle culture dei commerci ha fuso poi anche le colture, favorendone la loro diffusione tra i diversi paesi. 

Con i cambiamenti climatici, alcune zone d'Italia sono diventate idonee alla crescita di alcuni frutti di recente introduzione nelle nostre tavole, come nel caso del mango e dell'avocado. 

In generale, sono oggi considerati esotici quei frutti che provengono dalle zone con clima tropicale o subtropicale, fra cui Sud America e Sud-Est dell'Asia. Queste zone sono caratterizzate da climi piovosi e umidi in alcuni mesi dell'anno, ma caldi tutto l'anno. 

Le specie esotiche, in genere, non tollerano temperature sotto lo zero, ma hanno bisogno di caldo e acqua per contrastare la siccità di alcuni periodi dell'anno. 

 

 

Perchè coltivare in Italia piante esotiche da frutto?

Il mercato dei frutti esotici è dominato da prodotti importati dal Sud America e nasce per questo motivo l'esigenza di ridurre il trasporto di questi frutti, soggetti ad un viaggio piuttosto lungo. Di solito i frutti vengono colti ancora immaturi nel loro paese d'origine e la maturazione viene completata a bordo delle navi o degli aerei da carico. Il costo non è solo di natura economica, ma anche nel sapore e nell'impatto ambientale. Le caratteristiche organolettiche, sapore e consistenza, sono nettamente peggiori in un prodotto che subisce un simile trattamento. Un frutto che viene colto dalla sua pianta a completa maturazione ha un sapore inconfondibile e mai paragonabile a quello del frutto maturato nella stiva di una nave. Inoltre, i valori nutrizionali di un frutto che percorre pochi chilometri sono sicuramente migliori di uno che ne percorre migliaia, spesso per diversi giorni. Spesso i frutti vengono stoccati per mesi all'interno delle celle frigorifero, a temperature talvolta non adatte a mantenerne intatti i valori nutrizionali e le caratteristiche organolettiche. 

Inoltre, non dimentichiamo che il trasporto ha un impatto ambientale enorme, soprattutto quello per via aerea, spesso preferita alla nave per la maggior velocità di consegna della merce. Oltre a questo, c'è anche il diboscamento a cui vastissime aeree vengono sottoposte per soddisfare il fabbisogno di un ingente richiesta internazionale, con un aumento del consumo di acqua e la riduzione delle aree verdi disponibili. 

Da recenti indagini, sembrerebbe che il 71% degli Italiani pagherebbe di più per avere frutti esotici di produzione nostrana, e il motivo di questa scelta ha a che fare anche con la sicurezza alimentare. Il nostro paese, infatti, registra le minori irregolarità in fatto di residui di prodotti chimici nelle colture, parliamo di circa lo 0,8% contro l'1,3% della media europea e il 5,5% della media dei paesi al di fuori dell'UE. 

Dove si coltiva principalmente la frutta esotica in Italia?

In Italia vi sono alcune zone in cui si coltivano frutti esotici, che spesso però vengono venduti a prezzi superiori a quelli importati e sono ancora poco presenti nella grande distribuzione, che preferisce il prodotto importato per ragioni probabilmente di costo. 

Attualmente sono circa 500 gli ettari di territorio italiano occupati dalla coltivazione di frutti esotici, in Sicilia in particolare, ma anche in Calabria e Puglia, anche se in queste due ultime regioni si trovano in misura minore. 

 

 

Negli ultimi anni la coltivazione dei frutti esotici in Italia è aumentata non solo per la maggior richiesta, ma anche per il riscaldamento globale, che ha reso il clima di alcune zone favorevole a questo tipo di coltivazioni. L'aumento della porzione di territorio italiano destinato alla coltivazione di questi prodotti è pari al 60% nel giro di 5 anni. 

La Sicilia è la regione leader in questa produzione, soprattutto per quanto riguarda frutti come mango e avocado, presenti nella zona intorno a Messina, Etna e Acireale. Si coltivano anche lo zapote nero, il frutto della passione e il litchi, per la maggior parte grazie ad imprese agricole gestite da giovani imprenditori, spesso a recupero di territori incolti e abbandonati. Aumentano, infatti, i terreni che si adattano meno alle colture siciliane classiche, come quelle degli agrumi, proprio a causa dei cambiamenti indotti dal clima. 

In Calabria, anche se in misura minore, sono presenti coltivazioni di mango, avocado ma anche melanzana thay, ossia la melanzana thailandese. In alcune zone viene coltivata anche la canna da zucchero e l'annona

Anche nel nord Italia ci sono dei frutti esotici coltivabili. Il progetto è stato ideato sui colli di Bergamo e si è diffuso in molte zone vicine, che fanno capo all'azienda "Tropico dei Colli", ora diventata un marchio di livello nazionale, considerato un'innovazione per il settore agroalimentare. Infatti, le aziende che fanno capo a Tropico dei Colli, producono frutti esotici raccolti localmente al giusto grado di maturazione, e li vendono in mercati e ristoranti in diverse zone della Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. I frutti sono disponibili solo da settembre a dicembre, perchè questo è il loro periodo di maturazione e vengono prodotti secondo i dettami dell'agricoltura biologica. Tra questi prodotti, abbiamo l'asimina, il feijoa e il kiwi rosso, originari di diverse parti del mondo, fra cui Corea, Nuova Zelanda e Sud America. 

Oggi, l'azienda Tropico dei Colli è in espansione in tutta Italia, grazie alle vendite online e alle richieste crescenti dei negozi biologici di tutta Italia. La vendita online viene scelta anche da alcuni produttori del Sud Italia, come nel caso di "Dal Tropico", che vende anche a mercati europei e di altre regioni d'Italia, ma persino ad Hong Kong. Anche in questo caso di tratta di prodotti in gran parte certificati biologici. Certamente i prezzi sono maggiori rispetto ai prodotti importati dal Sud America, ma l'attenzione nei confronti della qualità è certamente superiore.

Per la coltivazione dei frutti esotici nel Nord Italia la soluzione migliore è la serra riscaldata, oppure la coltivazione in vaso, più idonea, però, ai frutteti a conduzione familiare. 

Oggi, il mercato della frutta esotica di provenienza italiana è ancora da espandere in quanto rimangono da perfezionare i trasporti e l'organizzazione del settore agricolo in generale, in modo che possa far fronte ad una sempre più crescente domanda ed essere, quindi, realmente competitivo con la produzione estera.

Frutti esotici da coltivare in Italia

Fra i frutti esotici più coltivati in Italia abbiamo l'avocado, la cui pianta è la Persea americana. Cresce soprattutto in Sicilia e Puglia e matura bene in autunno grazie al clima idoneo di queste regioni. Il periodo di raccolta dipende anche dalla varietà scelta, ma nel nostro paese sono maggiormente presenti quelle che vengono raccolte in settembre, le Zutari, quelle da settembre a maggio, Bacon e Fuerte, e le Hass Reed, raccolte da gennaio a giugno. Il sapore, in ogni caso, è dolce e la consistenza cremosa, per un frutto che non ha niente da invidiare a quello di importazione e che inizia oggi ad essere esportato, dall'Italia, anche negli altri paesi europei. 

Il mango è un altro frutto esotico molto consumato nel nostro paese, la cui pianta, la Mangifera indica, è originaria dell'India. Questo frutto è coltivato in realtà in diverse parti del mondo ed è considerato quello più consumato nell'intero pianeta. In Sicilia vengono coltivate cultivar di mango di piccole dimensioni, perchè più adatte al clima di questa regione. Questa pianta cresce bene anche a 50 °C, ma non sopporta il gelo e deve essere protetto dal vento, soprattutto se coltivato nelle zone costiere. Altra regione in cui viene coltivato il mango è la Calabria. 

Frutto molto pregiato è il finger lime, ossia Citrus australasica, chiamato anche "limone caviale". In realtà è un agrume molto simile al limone ma di origine australiana, di piccole dimensioni. Si coltiva in serra o in vaso anche in Italia, ma ha prezzi davvero alti. Risulta molto interessante da vedere perchè i frutti possono avere diversi colori a seconda della varietà e all'interno hanno delle piccole formazioni che ricordano appunto il caviale

Altro frutto esotico è il frutto del drago, Hylocereus undatus, o pitaya. La sua origine è il Sud America, molto bello da vedere, sia la pianta che il frutto, è molto resistente alla siccità, ma non tollera il gelo. Vive bene nelle stesse zone in cui è tipico il fico d'India, quindi Sicilia e Sardegna sono le regioni ideali. 

L'annona è un frutto esotico coltivato da molti anni in Calabria, tanto che a Reggio Calabria viene considerato un frutto tipico della zona. La sua pianta, Annona cherimola, è una fra quelle esotiche che cresce meglio in Italia. Cresce bene anche in terreni aridi e dà frutti belli e anche piuttosto grandi che possono superare anche i 500 g l'uno. Cresce molto bene nel frutteto e i suoi frutti vengono usati anche per la produzione di confetture di annona. 

Il frutto della passione, o Passiflora edulis, è un frutto esotico coltivato soprattutto in Sicilia. La sua pianta vive bene a temperature calde, e soffre a quelle inferiori a 5 °C, ma anche in terreni con ristagno idrico. Si raccoglie soprattutto da luglio fino a febbraio. La varietà più comunemente coltivata nel nostro paese è quella viola. 

Il litchi è una nuova sfida per gli agricoltori italiani: viene coltivato nelle stesse zone del limone, in regioni soleggiate ma al riparo dal vento forte. Non resiste al gelo e alle temperature sotto lo zero, ed è una pianta molto esigente dal punto di vista idrico. Matura dalla fine della primavera all'estate e in Italia sono diverse le varietà di cui si sta sperimentando la coltivazione. 

 

 

 

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