In Italia viene chiamato anche giaca o giaco, ma il suo nome internazionale inglese è Jackfruit, ovvero il frutto più grande del mondo che può raggiungere anche i 35 kg di peso, 50 cm di diametro e 90 cm di lunghezza.
La pianta del Jackruit è un albero della famiglia delle Moracee, la stessa del fico e del gelso, tipica di tutto il Sud Est asiatico e delle zone tropicali, che può arrivare a dare anche 100-200 frutti a raccolto.
Originario delle zone dell'Himalaya, oggi il Jackfruit viene coltivato in India, nel Sud Est asiatico, in Australia, in Brasile (dove viene chiamato jaca) e anche in alcune zone dell'Africa. In Bangladesh il Jackfruit è considerato il frutto nazionale.
In Italia può essere reperito nei negozi di alimentari indiani, nei grandi ipermercati più forniti oppure anche online in alcuni siti specializzati nella vendita di frutti esotici. Il suo prezzo, attualmente, è molto elevato, un frutto di circa 8-10 kg di peso arriva a costare 90-100€!, ma è molto probabile che entro breve si troverà sempre più spesso nei supermercati italiani e i prezzi scenderanno, dato che sta iniziando ad essere sponsorizzato come alternativa vegana alla carne (stiamo scrivendo nel 2017) dato che il suo sapore, una volta cotto, ricorda quello del pollo.
Il nome "Jacfruit" gli deriva molto probabilmente dal botanico scozzese William Jack che a cavallo tra Settecento e Ottocento lavorava per la Compagnia delle Indie Orientali proprio nel Sud Est asiatico dove lo scoprì.
Il Jacfruit si presenta di forma ovale, ha una buccia molto spessa e rugosa, tale da farlo assomigliare ad un grosso melone, di colore verde. All'interno sono presenti tantissimi semi ognuno avvolto da una polpa gialla, la parte effettivamente edibile, il cui sapore ricorda altri frutti esotici come l'ananas o il mango.
La polpa del Jackfruit è molto ricca di amido e di fibra, oltre che di vitamina C e di vitamine del gruppo B e di vari sali minerali, primo tra tutti il potassio.
Nel momento in cui si acquista un giaco fresco e ci si appresta ad aprirlo, conviene spalmarsi dell'olio sulle mani, poiché il frutto è molto appiccioso e non si riesce facilmente a togliersi la patina vischiosa dalle mani, neanche con il sapone.
In cucina viene sia consumato fresco (crudo o cotto) sia utilizzato dall'industria alimentare per creare prodotti quali il Jacfruit sciroppato in barattoli, le chips di Jackfruit fritte o disidratate, caramelle, succhi di frutta, marmellate, liquori o ancora una farina.
Anche i semi possono essere mangiati, previa cottura, e hanno un sapore che ricorda quello delle castagne e dei fagioli. I semi tostati e tritati spesso sono usati nelle miscele di spezie come il curry.
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