Il potassio si trova principalmente nei liquidi intracellulari, dove svolge sostanzialmente le stesse funzioni che il sodio svolge all'interno delle cellule. Il potassio regola l'eccitabilità neuro-muscolare, il ritmo del cuore, la pressione osmotica, l'equilibrio acido-base e la ritenzione idrica.
Il fabbisogno giornaliero di potassio è di gran lunga inferiore alla quantità mediamente assunta con gli alimenti, pari a circa 4 grammi. Infatti il potassio si trova in moltissimi alimenti di uso comune come molti ortaggi (patate, albicocche, fagioli, piselli, asparagi, banane, cavoli, spinaci, ecc).
L'assorbimento del potassio avviene nel duodeno e nel digiuno, per via passiva; l'eliminazione avviene soprattutto con le urine, in quantità proporzionale all'introduzione, i reni sono in grado di eliminare grandi quantità di potassio dunque non ci sono problemi anche nei soggetti che ne introducono in grandi quantità, come i forti consumatori di vegetali. Una certa quantità di potassio deve essere obbligatoriamente eliminata, dunque non viene ritenuto completamente anche in caso di apporto carente.
Una carenza di potassio si può instaurare solo in particolari casi patologici, in quanto l'assunzione con l'alimentazione è sempre garantita se la dieta è normocalorica. Dunque, si ha carenza solo durante l'alimentazione per via parenterale di soluzioni povere di potassio, o in caso di forte diuresi causata da farmaci o stati patologici.
La carenza di potassio porta a ipereccitabilità, debolezza muscolare, aritmie cardiache, alterazioni dell'elettrocardiogramma fino all'arresto cardiaco.
Se al contrario la concentrazione di potassio nel sangue aumenta eccessivamente, a causa di una insufficienza renale, disidratazione, malfunzionamento del surrene, i sintomi sono astenia, crampi muscolari, ipotensione, bradicardia, arresto cardiaco.
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