Chetoni esogeni per dimagrire: NON FUNZIONANO!

I chetoni esogeni sono degli integratori venduti con lo scopo di raggiungere la chetosi ed ottenere quindi i benefici di una dieta chetogenica, ipoteticamente facilitando la gestione di questo tipo di dieta.

 

 

La dieta chetogenica, infatti, come abbiamo spiegato in questo articolo, è una vera e propria terapia alimentare usata per far fronte a determinate condizioni di salute, come forte obesità, diabete di tipo II, alcune forme di emicrania e patologie neurodegenerative. Essa si basa sul raggiungimento della chetosi in seguito ad un certo periodo di esclusione quasi totale dei carboidrati dalla dieta, con una percentuale di grassi abbastanza elevata. Questo causa l'aumento dei corpi chetonici nel sangue che determinano il raggiungimento della chetosi, in seguito alla quale è possibile sfruttare i diversi effetti positivi che questa condizione innesca in alcune situazioni patologiche.

Va, però, precisato che questo tipo di dieta non è applicabile a tutti, poiché in alcuni soggetti può innescare effetti collaterali sia a livello psicologico che fisico. 

I chetoni esogeni vengono proposti per mimare la chetosi, riducendo le rinunce a cui è necessario esporsi facendo una dieta chetogenica. Ma sono davvero efficaci e sicuri nella perdita del peso? Vediamo di seguito di analizzare nel dettaglio questo tema. 

 

 

Chetosi: cosa significa davvero?

La chetosi è un processo fisiologico che il nostro corpo attua in una situazione di carenza energetica, in particolare quando si ha una bassa concentrazione di glucosio nel sangue e una dieta con quantità di carboidrati nulle o molto basse. Questi ultimi, infatti, sono la prima fonte energetica usata dal nostro organismo e quando sono carenti, vengono sostituiti dai grassi come fonte di energia. I lipidi del corpo, in particolare, vengono trasformati, in queste situazioni, in corpi chetonici, utili per la produzione di energia. Essi sono principalmente 3: acetoacetato, il beta-idrossibuttirrato e l'acetone, quest'ultimo meno abbondante nel corpo. Sono queste 3 molecole che, in caso di carenza di carboidrati, vengono prodotti e usati dall'organismo per la produzione di energia sia a livello cerebrale, che muscolare e cardiaco. 

Instaurandosi una situazione di chetosi, vengono usate le riserve lipidiche del nostro organismo: questo avviene se la dieta è ipocalorica e chetogenica, in un processo di riduzione della massa grassa che deve comunque essere approvato e seguito da professionisti. 

Chetoni come integratori

i corpi chetonici vengono naturalmente prodotti a livello endogeno dal nostro organismo ma, negli ultimi anni, sono stati sintetizzate anche formulazioni di chetoni esogeni, usate spesso per dimagrire. Questi sono, quindi, degli integratori che forniscono i chetoni al nostro corpo, ma contengono solo una tipologia di corpi chetonici, il beta-idrossibuttirrato. Questo perchè l'acetoacetato, sintetizzato in abbondanza nel nostro organismo, non è stabile nelle formulazioni di sintesi. 

I chetoni esogeni si trovano negli integratori sotto forma di due formulazioni: sali chetonici e esteri chetonici. I primi sono molecole formate dall'unione tra il chetone e un sale. Molto usati a questo scopo sono quelli di sodio, potassio, calcio e magnesio. In questo caso, l'integratore che li contiene viene venduto in polvere oppure in una miscela di polvere e liquido. 

Gli esteri chetonici sono degli integratori di solito in forma liquida e sono uniti tramite un legame estere ad un'altra molecola. Queste formulazioni non vengono attualmente vendute al pubblico ma sono usate con il solo scopo di ricerca in ambito clinico.

I chetoni esogeni sono stati studiati in diverse ricerche, mostrando la capacità di indurre lo stato di chetosi nell'organismo in modo comparabile a quello innescato dalla dieta chetogenica ben applicata e seguita in modo rigoroso. Questi studi li propongono, quindi, per l'utilizzo clinico potenziale nel trattamento di patologie come il morbo di Parkinson, l'epilessia e il morbo di Alzheimer

 

 

La dose di somministrazione dei chetoni esogeni considerata efficace è pari a 12 g, che secondo uno studio in particolare sarebbe in grado di innalzare il livello di corpi chetonici a livello ematico addirittura del 300%. In realtà, è necessario assumere più porzioni al giorno di chetoni esogeni, in modo da mantenere lo stato di chetosi. In Italia, i chetoni esogeni vengono venduti come integratori con elevati costi. Si stima che nel mondo il loro prezzo sia pari, in media, a 3 dollari al grammo. 

I chetoni esogeni aiutano, quindi, nel raggiungimento dello stato di chetosi, ipoteticamente senza seguire la dieta chetogenica. Possono essere, inoltre, usati nelle prime fasi della dieta chetogenica per aiutare ad entrare nello stato di chetosi in modo più semplice e veloce, senza i sintomi caratteristici delle prime fasi della dieta. In realtà, come evidenziato in questa review scientifica, sono necessarie ulteriori ricerche che confermino se i chetoni esogeni possano realmente ridurre il tempo di ingresso in chetosi e i sintomi caratteristici del periodo di transizione da una dieta ad alti carboidrati a quella chetogenica. 

Quello che è certo è che questi integratori vadano ad innalzare i livelli di chetoni nel sangue e quindi si è portati a pensare che i chetoni esogeni possano aiutare a raggiungere tutti i benefici di una dieta chetogenica, compresa la perdita di peso. 

Effetti dei chetoni esogeni

In uno studio del 2019, è stato evidenziato come la somministrazione con chetoni esogeni abbia potenziali utilizzi, ancora da studiare in modo più approfondito, nella riduzione della glicemia. Infatti, è stato dimostrato come essi vadano a ridurre il glucosio ematico e la sensibilità insulinica, ma non la secrezione di questo ormone. Questo apre delle buone speranze nell'utilizzo dei chetoni esogeni per il trattamento delle malattie metaboliche. 

Un altro effetto proposto per i chetoni esogeni è quello nella riduzione dell'appetito, proponendoli quindi come supplementi utili anche per il discusso effetto dimagrante dei chetoni esogeni. In particolare, uno studio ha evidenziato come i chetoni esogeni possano portare alla riduzione della grelina, ossia il cosiddetto "ormone dell'appetito", andando a ridurre la sensazione di fame e la ricerca del cibo. Lo studio in questione però, ha preso in considerazione solo l'ipotesi di persone a digiuno, mentre lo stesso effetto non sembra essere scaturito in persone che hanno consumato un pasto prima dell'assunzione dei chetoni esogeni. Questo perchè il livello dei chetoni esogeni nel sangue sembra essere maggiore nelle persone che li consumano a stomaco vuoto, come evidenziato da questo articolo

Nella riduzione dell'appetito, quindi, i chetoni esogeni sembrano avere un ruolo solo momentaneo e non sono in grado di gestire un pasto ricco ad esempio di carboidrati. In questi casi, inoltre, l'uso dei chetoni esogeni da parte del corpo è inferiore perchè l'organismo tende ad utilizzare per primi i carboidrati come fonte di energia. 

Chetoni esogeni: fanno dimagrire?

L'effetto dimagrante dei chetoni esogeni è in realtà ancora oggetto di studio e dibattito. Abbiamo già visto come la loro capacità di ridurre la fame si sviluppi solo in certe situazioni e con determinati regimi alimentari, andando quindi a vanificare il loro uso al posto della dieta chetogenica. 

In realtà, non è stato dimostrato alcun effetto diretto dei chetoni esogeni sulla perdita del peso corporeo e della massa grassa. Alcune ricerche sembrano addirittura dimostrare un effetto contrario. Alcuni studi hanno infatti evidenziato come un eccesso di chetoni a livello ematico andrebbe in realtà a bloccare l'uso del grasso corporeo da parte dell'organismo, in modo da evitare di entrare in acidosi, situazione potenzialmente pericolosa. Non è quindi dimostrato un incremento nell'uso della massa grassa come fonte di energia in seguito all'introduzione di chetoni esogeni, ma sembra invece che, per lo meno nel breve periodo, inneschino un effetto opposto. Questo è anche dovuto al fatto che i chetoni esogeni, se in elevate quantità, bloccano la formazione endogena dei chetoni, inibendo quindi il loro effetto anche sul dimagrimento

Nell'instaurarsi della chetosi in una condizione fisiologica indotta da una dieta chetogenica, l'aumento dell'utilizzo del tessuto adiposo come fonte energetica è dovuto anche all'instaurarsi di un assetto ormonale che lo favorisce. Lo stesso effetto non si ha, invece, con una chetosi indotta da chetoni esogeni, che portano invece ad una ridotta utilizzazione delle riserve adipose dell'organismo. 

Inoltre, i chetoni hanno delle calorie, precisamente 4 kcal ogni grammo assunto, la stessa quantità di proteine e carboidrati. Considerando che le porzioni da prendere sono suddivise in più dosi nel corso della giornata, è facile capire come si stiano comunque assumendo calorie che è necessario utilizzare, e quindi smaltire. 

I chetoni esogeni non possono, quindi essere considerati come prodotti acalorici privi di effetti collaterali e non vanno ad incrementare la perdita di peso. Il loro utilizzo a livello clinico è ancora in corso di studi ed è stato proposto soprattutto per il trattamento di alcune patologie, specie quelle neurodegenerative. Nell'ambito del dimagrimento essi non esplicano alcun effetto ma anzi possono rallentarlo, a meno che non siano accompagnati da una dieta molto restrittiva, che deve apportare meno calorie di quelle che sarebbe necessario introdurre senza chetoni esogeni. Il loro utilizzo è pertanto solamente un'unitile scorciatoia, peraltro molto più costosa di qualsiasi dieta chetogenica. 

Chetoni esogeni: controindicazioni

In realtà, se nel lungo periodo i chetoni esogeni facciano male o meno non è cosa ancora nota. In ogni caso, sono stati riportati alcuni effetti collaterali legati soprattutto all'assunzione dei sali di chetoni, mentre gli esteri ricordiamo vengono usati solo in ambito di ricerca. Tra questi sintomi abbiamo nausea, mal di stomaco e diarrea

Diversi consumatori riportano opinioni in cui i chetoni esogeni abbiamo un retrogusto poco gradevole. Inoltre, l'uso di chetoni sotto forma di sali va ad incrementare la quantità di sali minerali assunti, talvolta in modo eccessivo. Consideriamo, ad esempio, che una porzione di questi integratori può contenere anche 680 mg di sodio, 320 mg di magnesio e 590 mg di calcio. Se consideriamo che talvolta è necessario raddoppiare o addirittura triplicare la porzione, possiamo facilmente capire a quanto corrisponda l'eccesso di sali che si vanno a consumare. Per quanto sia importante assumere questi minerali nelle dovute quantità, un loro eccesso e consumo incontrollato non è mai positivo, soprattutto per quanto riguarda il sodio. In particolare, questo tipo di abuso può essere dannoso in chi soffre di patologie renali, in cui possono creare squilibri elettrolitici. Inoltre, i chetoni esogeni non sono idonei in chi soffre di pressione alta, a causa proprio dell'alto contenuto di sodio. 

Un altro possibile effetto collaterale proposto da alcuni medici è la potenziale ipoglicemia prolungata che può essere indotta da questi integratori. Di conseguenza, si potrebbero verificare, in chi li assume, debolezza e letargia. 

 

 

 

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