Il diabete è la più comune tra le malattie metaboliche, ed è caratterizzata da una condizione d'iperglicemia, in altre parole un aumento del glucosio nel sangue. Nelle società industrializzate questa patologia è in aumento. Le abitudini alimentari non corrette e la sedentarietà, sono due delle cause di questo aumento.
Parlando di diabete è opportuno distinguere:
Il diabete esordisce in modo diverso a seconda del tipo.
Il diabete di tipo I colpisce soggetti al di sotto dei quaranta anni, con un picco di incidenza intorno ai quattordici anni. Questa forma di diabete è secondaria alla distruzione delle cellule produttrici d'insulina, le cellule beta pancreatiche. Il processo distruttivo avviene quasi certamente su base autoimmunitaria, favorito da un aumento della diuresi, aumento dell'appetito non accompagnato da un incremento di peso bensì da una riduzione di peso corporeo, con contemporanea presenza di una condizione di chetoacidosi. Caratteristica di questi pazienti è un rapporto glucagone/insulina alterato con elevati livelli di glucagone e ridotti o assenti livelli di insulina.
Il diabete di tipo II, esordisce di solito dopo i quaranta anni, e la diagnosi è spesso fatta in maniera casuale nel corso di un'indagine di laboratorio dove si riscontra una glicemia sopra la norma, frequentemente in pazienti in soprappeso. I valori insulinici sono normali o aumentati, ma è presente una resistenza periferica allazione insulinica: in pratica le cellule dell'organismo non rispondono più in modo normale all'insulina, non sottraggono più il glucosio dal sangue in risposta a una normale dose di insulina, ma necessitano di una quantità superiore, come se si fossero "assuefatte" all'insulina.
Manca la chetoacidosi caratteristica del tipo I, mentre si manifesta una iperosmolarità plasmatica, secondaria a diuresi aumentata, conseguente ad una glicemia costantemente elevata. Il non riequilibrio dei liquidi persi può portare al coma iperosmolare.
Gli altri tipi di diabete sono molto più rari e indotti da cause specifiche.
Più di 170 milioni di persone nel mondo sono affette da diabete. Questo numero è destinato a crescere in modo esponenziale nei prossimi anni soprattutto nei paesi industrializzati, in conseguenza non solo dell'aumento della popolazione e della durata media di vita, ma anche della mancanza di esercizio fisico e dell'alimentazione poco corretta.
Si stima che nel 2025 ci saranno 300 milioni di diabetici; più di 3 milioni di italiani soffrono di diabete ed un milione non lo sa: oltre i quaranta anni, un italiano su tre è a rischio di diabete e quasi uno su cinque è già pre-diabetico.
La medicina alternativa comprende una tipologia variegata di discipline che si basano su terapie la cui efficacia non sempre viene dimostrata con metodo scientifico.
La chiropratica è una disciplina usata per la terapia del dolore ma non solo, che si basa sulle manipolazione a livello della colonna vertebrale.
L'Osteopatia è una medicina complementare che si basa sulle manipolazioni per giungere ad una guarigione. Risulta ancora oggi difficile capire se l'efficacia sia reale o meno.
L'Omotossicologia nasce dall'Omeopatia di cui usa gli stessi principi, ampliandone la farmacopea e usando alcuni principi della medicina convenzionale.
La medicina tradizionale cinese ha una lunga tradizione millenaria alle spalle e ha basi filosofiche con diversi tipi di cure, non ancora però confermate scientificamente.
La medicina ayurvedica è un'antica pratica nata in India, di cui non è ancora certa l'efficacia. Nei preparati ayurvedici è stata riscontrata la presenza di metalli tossici.
La medicina antroposofica è una pseudoscienza creata dopo la prima guerra mondiale, ma di cui non si hanno prove scientifiche circa la sua reale efficacia.
L'omeopatia è una pseudoscienza che fa parte della medicina alternativa. Ad oggi non vi sono studi che dimostrino una sua efficacia se non nell'indurre un effetto placebo.
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