Il brandy è un liquore ottenuto dalla distillazione del vino d'uva.
Il termine brandy deriva dall'abbreviazione della parola inglese "brandywine" che sta per "vino bruciato", ma è conosciuto anche con il nome di arzente.
Il brandy viene prodotto prevalentemente in Italia e in Spagna, anche se una produzione simile a quella del brandy esiste anche in Francia dove, però, questo liquore ottenuto dalla distillazione di vino francese prende il nome di Cognac o Armagnac, a seconda della zona. Oltre ai brandy italiano e spagnolo esistono anche il brandy cipriota e quello armeno.
Ha una gradazione alcolica minima di 38%, un colore bruno trasparente ed è molto aromatico, con una piacevole tendenza dolce in bocca.
Comunemente il brandy viene bevuto liscio in bicchieri bassi con stelo corto ed ampio calice, tipo balloon o tipo tulipano. Il bicchiere di brandy va tenuto tra le mani e riscaldato con il calore delle stesse, bevuto a piccoli sorsi come fosse un vino da meditazione. Può essere consumato dopo i pasti o la sera per favorire la digestione ed il sonno, oppure può accompagnare taglieri di fromaggi erborinati o molto stagionati.
Non va mescolato con ghiaccio perchè il freddo impedirebbe agli aromi di sprigionarsi e non va riscaldato con una fiamma perchè altrimenti si brucerebbero gli aromi stessi.
Il brandy trova impiego anche in alcuni cocktail come il B&B e l'Alexander, ed in cucina, sia per preparare dolci, torte o biscotti (per esempio è uno degli ingredienti principali del Christmas Pudding, un must della cucina inglese), sia per ricette salate, può essere aggiunto alla zuppa di cipolle oppure utilizzato per sfumare crostacei, o ancora nei brasati e negli arrosti.
Il brandy italiano
Secondo il disciplinare n°1559 del 7 dicembre 1951, il brandy italiano è quel liquore che deriva dalla distillazione del vino ottenuto da uve coltivate su tutto il territorio nazionale e poi distillate sempre e solo in Italia per due volte in alambicchi (continui o discontinui è indifferente), infine invecchiato in botti di rovere per un periodo minimo di 2 anni. Tutte le fasi della filiera, insomma, devono svolgersi in Italia.
La gradazione alcolica del brandy italiano non deve essere inferiore ai 38%.
Le uve più utilizzate sono il trebbiano comune, ed anche alcune uve rossse come il raboso o il barbera ricche di acidità che vanno comunque vinificate in bianco.
Il brandy italiano viene classificato in 6 tipologie a seconda del periodo d'invecchiamento al quale viene sottoposto:
Le distillerie di brandy italiano più conosciute e rinomato sono le Distillerie dei F.lli Branca, con sede a Milano, che producono lo Stravecchio, la distilleria Stock, di Trieste che produce lo Stock 84, la distilleria emiliano-romagnola Buton, che commercializza il Vecchia Romagna e l'azienda vinicola siciliana Florio, più conosciuta per la produzione di Marsala.
Una piccola realtà artigianale molto valida è la distilleria Villa Zarri di Castelmaggiore in provincia di Bologna, specializzata proprio nella produzione di brandy italiano.
Come avviene per il brandy italiano, anche quello spagnolo deve essere prodotto solo ed esclusivamente sul territorio nazionale spagnolo in tutte le fasi ddella filiera, dalla coltivazione dell'uva fino all'invecchiamento in botte.
Le uve spagnole vocate alla produzione di brandy sono: la airen, la palomino, la folle blanc, la parellada, il macabeu e lo xarello, tutte uve coltivate maggiormente nelle regioni meridionali o comunque vicine alla costa.
Il brandy spagnolo ha una gradazione alcolica che varia dai 36% ai 40%.
L'invecchiamento può variare da un minimo di 6 mesi fino anche a 15-20 anni e di solito avviene nelle botti dove prima è stato contenuto lo Sherry.
A seconda del periodo di invecchiamento il brandy spagnolo si suddivide in 3 tipologie:
I brandy spagnoli più rinomati al mondo sono il Cardenal Mendoza, il Veterano, il Fundador, il Carlos I e il Torres.
In Spagna il brandy è utilizzato anche per realizzare la sangria ed esiste un percorso turistico, la "ruta del vino y del brandy" che percorre le zone dove viene prodotto il brandy, con cantine e distillerie visitabili.
Solitamente il brandy deriva dall'uva, ma ci sono casi in cui viene prodotto con altri tipi di frutta, per esempio si può trovare in commercio l'Apricot Brandy (acquavite di albicocca), che viene ottenuto dalla fermentazione e dalla successiva distillazione della polpa delle albicocche, oppure il Cherry Brandy, che deriva dalle ciliegie o ancora altri brandy ottenuti da altri tipi di frutta, come le prugne, le arance, le pesche o i frutti di bosco.
Lo stesso Calvados francese è un brandy, poichè viene ottenuto dalla distillazione della polpa di mela.
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