Jambalaya...un nome strano, che ci ricorda una canzone, un cavallo da corsa, ma anche una ricetta a base di riso della tradizione creola.
La jambalaya è un piatto unico di origine provenzale ma ormai tipico della Louisiana (USA) dal momento che in questa zona ci sono molti immigrati francesi e spagnoli. I francesi prima emigrati in Canada sono stati costretti a spostarsi con la forza dagli inglesi e si sono trasferiti in massa nell'odierna Louisiana e soprattutto nella città di New Orleans dove si sono mescolati ai già presenti immigrati spagnoli, dando origine a quella che è chiamata cucina cajun o creola.
La jambalaya, come altri piatti della cucina creola, si basa su ingredienti semplici e di umili origini e in molti sostengono che la triade creola imprescindibile in ogni ricetta, compresa la jambalaya, sia composta da sedano, cipolla e peperone verde, la "santa trinità" viene chiamata, ed è basicamente un soffritto di partenza sul quale comporre ogni pietanza.
Oltre al soffritto la jambalaya è composta da riso e da vari pezzi di carne (pollo e salsiccia in primis), a volte contiene anche gamberi o gamberetti. E' molto simile alla paella spagnola, così come la sua preparazione viene fatta in una padella ampia e bassa come quella usata per la paella, ma la differenza fondamentale la fanno le spezie usate. Mentre nella paella si impiega solo ed esclusivamente lo zafferano, nella jambalaya si usa un mix di spezie creole essiccate tra cui il basilico e l'alloro che le danno un sapore totalmente diverso. Molte spezie utilizzate nella jambalaya statunitense provengono anche dalle vicine isole caraibiche, e sono molto difficili da reperire da noi.
La prima volta che la ricetta della jambalaya apparve su un testo di cucina fu nel 1878 nel The Gulf City Cook Book con il nome di "Jam Bolaya" (si noti che "jam" in inglese significa anche "miscuglio, intruglio" oltre che "marmellata"). La ricetta nasceva da umili origini, all'inizio non era altro di più che un riso con verdure e la sua popolarità divenne sempre crescente a partire dagli anni Venti del Novecento. Nel corso dei decenni la jambalaya si arricchì sempre di più di ingredienti fino ai nostri giorni in cui ne abbiamo basicamente due tipi:
Assaggiata in Louisiana la jambalaya può stupire dal momento che questa terra è molto ricca di animali là considerati commestibili (e invece vietati in altri Paesi come l'Italia) e la si può trovare con carne di alligatore, di tartaruga, di nutria, oltre che con granchi, ostriche, aragoste, cinghiale...se si è da quelle parti vale la pena assaggiarla!
Il riso solitamente utilizzato nella jambalaya è quello a chicco lungo e sottile, tipo il Basmati, ma noi consigliamo di usare un riso nostrano di qualità come Carnaroli o Vialone Nano che tengono meglio la cottura.
Autore: Andrea Tibaldi
Tempo di preparazione:
Tempo di cottura: 25
Tempo totale: 40
Tagliare a dadini il pollo e metterlo a marinare in una ciotola con le spezie, dopo un paio d'ora rosolarlo in padella e tenerlo da parte. Preparare il soffritto con la cipolla, il peperone e il sedano, aggiungere i pomodori tagliati a cubetti, il pollo e la salsiccia. Dopo qualche minuto di cottura aggiungere anche il riso, farlo brillare e poi coprire il tutto con abbondante brodo. Continuare a versare il brodo se la jambalaya si sta seccando, quindi, a cottura quasi ultimata, unire anche le code di gamberi, il sale e le spezie. Far riposare un minuto in padella e servire.
Energia |
575 kcal - 2404 KJoule |
|
33 g |
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Proteine |
40 g - 27% |
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Carboidrati |
70 g - 47% |
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Grassi |
17 g - 26% |
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di cui |
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saturi |
5.6 g |
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monoinsaturi |
9.7 g |
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polinsaturi |
2.5 g |
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Fibre |
2 g |
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Colesterolo |
127 mg |
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Sodio |
538 mg |
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