Enrico Crippa è uno chef di origine lombarda ma piemontese di adozione, cuoco e titolare del ristorante Piazza Duomo di Alba, Cuneo.
Crippa ha ricevuto tantissimi premi e riconoscimenti a livello internazionale tra i quali ricordiamo i più importanti: le tre stelle Michelin ottenute nel 2012, la classificazione come 17simo chef nella lista dei World's 50 Best Restaurants nel 2016 (in posizioni più basse era comunque presente dal 2013) e per ultimo, solo in ordine cronologico, l'ambito premio francese "Grand Prix de l'Art de la Cuisine" dell'Académie Internationale de la Gastronomie (considerato spesso il Nobel della cucina) a marzo 2017.
Al grande pubblico Crippa è conosciuto più che altro per aver aperto le porte del suo ristorante a Masterchef, durante la terza edizione del 2014, ma agli appassionati del settore è già noto da molti anni, fin da giovanissimo, infatti, ha dimostrato di avere molto talento.
Nato nel 1971, Enrico Crippa ha avuto una carriera sfavillante, piena di grandi maestri, primo tra tutti Gualtiero Marchesi, che lo sceglie per aprire il suo ristorante in Giappone, il Rhiga Royal Hotel di Osaka, dove Crippa rimane per tre anni, dal 1996 al 1999.
Ha lavorato anche al fianco di Ferran Adrià e di Michel Bras.
Nel 2005 apre il suo ristorante, Piazza Duomo, che già l'anno successivo riceve la prima stella Michelin, poi nel 2009 ottiene anche la seconda e nel 2012 la terza.
Enrico ha iniziato la sua avventura a Piazza Duomo basandosi su tre linee guida principali che ha sempre rispettato: approfittare al meglio di ciò che gli regalava la terra delle Langhe e quindi dei tanti prodotti tipici (nocciole, carne fassona, tartufo bianco, funghi, castagne, topinambur...), imparare a leggere e a capire a fondo la tradizione con tutte le ricette tipiche piemontesi e, infine, mettere mano a queste ricette tradizionali assecondando la sua personalità, facendo entrare in gioco la sua creatività e dando il suo personalissimo contributo.
Ne nasce una cucina molto dedita all'estetica, semplice, armonica, quasi zen.
Crippa ha dichiarato in un'intervista: "Se cucini ciò con cui sei cresciuto, lascerai tutti a bocca aperta. Inutile fare il fenomeno con tecniche e concetti lontani, meglio stenedere una pasta al mattarello o mantecare un risotto".
Attualmente la sua formula prevede pasti che contengano un 30% di proteine e un 70% vegetale, così da rispettare e assecondare un'idea di cucina più sostenibile.
Al suo ristorante si può scegliere alla carta oppure sono disponibili 5 menù degustazione, tra cui uno interamente dedicato al tartufo, uno più creativo ("Evasione e territorio") e uno più legato alla tradizione.
Tra i suoi piatti più conosciuti ricordiamo: le mezze maniche al sugo di tartufo nero, “ragù crudo” di Fassona, tartufo bianco d'Alba e acciuga, la crema di patate al tè lapsan souchon con uovo di quaglia e tartufo bianco, l'insalata 21, 31, 41 di erbette e fiori con cialde di amaranto, l'agnello con sambucano e camomilla, il wafer al cioccolato, biscotto al cocco e tartufo bianco.
Per gli appassionati gourmet consiglio anche il suo libro di ricette "Best of Crippa", edito da Giunti.
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