Antonello Colonna è uno chef romano che ama definirsi un oste e che è stato epitetato dai giornalisti un "contadino dal cervello fino" o un "anarchico ai fornelli". Ha due ristoranti, entrambi chiamati con il suo nome, Antonello Colonna, uno a Roma e uno fuori Roma a Labico, il secondo è stato premiato con una stella Michelin, è inserito in un resort con spa e Colonna preferisce definirlo "farmer" più che ristorante dal momento che lì sono presenti anche un orto e una fattoria con animali (maiali, mucche, pecore, conigli, galline...che poi macella per i suoi ristoranti).
Nel ristorante Colonna di Roma ci sono due piani, il primo dedicato al ristorante vero e proprio, mentre il piano terra è più informale e si chiama "Open", qui si può mangiare con la formula "City Lunch" ossia scegliere un pasto veloce in base al prezzo (15, 20 o 30€). Colonna ha dichiarato di fare almeno 10 mila coperti al mese solo a Roma.
Nel 1987 apre un ristorante anche a New York, "L'Albero d'oro", oggi chiamato "Vabene", nell'Upper East Side, che propone una cucina ebraico-romana ed è indicato anche nelle guide di cucina kosher.
Antonello Colonna, oltre che chef e ristoratore, è anche un personaggio televisivo: dal 1991 al 1996 ha partecipato al programma "Più sani e più belli" e dal 2015 conduce il programma "Hotel da incubo" sul canale Nove, il corrispettivo sugli alberghi di "Cucine da incubo" condotto da Cannavacciuolo che in Usa è condotto da Gordon Ramsay.
Inoltre, Colonna è stato il cuoco ufficiale della Nazionale di Calcio durante i mondiali del 1990, è stato l'Ambasciatore ufficiale della Cucina Italiana nel Mondo nel 1997, è stato chef ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2000 durante il Governo Amato (e durante questo incarico si troverà a cucinare per la regina Elisabetta d'Inghilterra). In occasione di Expo 2015 a Milano ha aperto un temporary restaurant in una terrazza su Piazza della Scala.
Colonna nasce nel 1956, fin da giovane si trova ad avere a che fare con il mondo della ristorazione dato che i suoi genitori avevano un ristorante a Labico, aperto nel 1974. Antonello ha estro e inventiva e, nel 1985, approfittando di un viaggio del padre, decide di cambiare tutto nel ristorante sia il menù che l'arredamento per metterci il suo tocco personale. Rimane fedele alle tradizioni, al territorio romano e alle ricette laziali, ma aggiunge modernità ed eleganza.
Tra i suoi piatti simbolo che lo hanno fatto conoscere in tutto il mondo c'è sicuramente la cacio e pepe che propone in 3 diverse versioni: quella tradizionale con un'abbondante spolverata di pecorino romano e pepe, quella del futuro (una sfera di pasta sfoglia ripiena di una pasta di pecorino filante e pepe) e quella Colonna con bucatini spezzati in 3 parti da crudi e poi risottati e mantecati con pecorino grattugiato.
Ricordiamo poi anche il negativo di carbonara (una sorta di ravioli ripieni di salsa all’uovo, guanciale e parmigiano), il sugo di pomodoro bianco (ottenuto filtrando con un telo un classico sugo di pomodoro fresco), il coniglio porchettato e il diplomatico salato.
Una curiosità: prima di assumerli, chiede ai potenziali dipendenti se hanno mai giocato a calcio perchè sostiene che i calciatori sappiano muoversi in maniera più dinamica e agile oltre che sul campo anche in cucina.
Qui potete visitare il suo sito web.
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