Ferran Adria non avrebbe bisogno di presentazioni: è stato eletto il miglior chef del mondo nel suo ristorante El Bulli, a Roses in Catalogna, per molti anni di seguito (2002, 2006, 2007, 2008, 2009 e come secondo nel 2010) dalla rivista Top 50 list of the world's best restaurants. Il Time lo ha inserito, inoltre, nella lista delle cento persone più influenti al mondo ed è considerato all'unanimità il padre della cucina molecolare.
La decisione di chiudere El Bulli nel 2011 ha spiazzato tutti, ma Ferran Adria ha deciso di continuare la sua avventura come chef aprendo un laboratorio di cucina "El Taller" a Barcellona dove effettuare esperimenti e ricerche in ambito gastronomico.
(Ecco il video dell'ultimo giorno di apertura de El Bulli, il 30 luglio 2011).
In realtà, a novembre 2015 è trapelata una notizia secondo la quale Ferran Adria starebbe per aprire un ristorante a Torino, in collaborazione con Lavazza, ma è più probabile che Ferran appaia più come consulente che come chef vero e proprio in loco.
Ferran Adria nasce nel 1962 a Hospitalet de Lobregat, vicino Barcellona, il suo sogno da bambino era fare il calciatore ma la vita lo porta a lavorare come lavapiatti a diciotto anni in un ristorante a Ibiza per pagarsi la vacanza sull'isola.
Inizia così a lavorare in diversi ristoranti, fino ad approdare a El Bulli, al tempo semisconosciuto, dove decolla la sua carriera: Adria diventa prima chef de partie e poi capo chef a soli 22 anni.
Il gestore de El Bulli, Juli Soler, intuisce le sue potenzialità e lo sprona a viaggiare per il mondo e a lavorare per alcuni periodi all'estero (El Bulli era aperto solamente durante la stagione estiva) al fine di imparare sempre nuove tecniche di cucina.
Da queste esperienze Adria trae il massimo, cominciando la sua personale rivoluzione concettuale della gastronomia e ottenendo nel 1990 le tre stelle della guida Michelin.
Nel 1992, dopo un seminario tenuto da un professore di fisica dell'Università di Oxford e da un professore di chimica dell'Università di Parigi, Adria conia il termine "cucina molecolare" dichiarando chiaramente il suo intento di approcciarsi chimicamente alla materia.
Ferran Adria crea i suoi piatti con lo scopo di stupire e incantare i clienti, come la minestra di verdure in varie consistenze, con le verdure che, rompendosi, liberavano machhie di colori, o il mare e monti minimalista.
Prende in prestito dalla filosofia il concetto di "decostruzione" per inventare la cucina destrutturata, con l'intento di modificare la consistenza e l'aspetto degli ingredienti che usa (per esempio le crocchette liquide o la tortilla di patate destrutturata), di giocare e di divertirsi nella combinazione dei piatti, tenendo sempre un occhio alla cucina tradizionale spagnola.
A chi lo ha accusato di "uccidere" la cucina tradizionale e di essere troppo all'avanguardia, Adria ha risposto "il cliente non viene a El Bulli per mangiare, ma per provare un'esperienza".
Forse estremo, forse no, Adria ha sicuramente rappresentato, e rappresenta tuttora, un punto di svolta per il mondo della gastronomia in genere.
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