Le alborelle (o arborelle) sono piccoli pesci ossei della famiglia delle Ciprinidae, il cui nome scientifico è Alburnus arborella.
Le arborelle sono pesci di acqua dolce diffusi prevalentemente nei laghi, nei fiumi e nei canali dell'Italia centro settentrionale, in particolar modo nel lago Maggiore, nel lago di Lugano, nel lago di Garda, nei laghi trentini e nel Po dove rappresenta la componente ittica prevalente (60-70%).
Le alborelle prediligono acque lacustri a lenta corrente, con scarsa presenza di vegetazione, durante l'inverno vivono più in profondità, mentre in estate salgono in superficie.
L'alborella è una specie autoctona italiana, molto diffusa e molto abbondante, che si adatta con facilità a vari climi, da quello alpino a quello di pianura, tanto che è stata introdotta dal nord anche nei fiumi del centro Italia, quali il Tevere e l'Arno e nel lago Trasimeno.
Dall'Italia è stata introdotta anche in Slovenia e nella costa dalmata fino alla Macedonia.
L'alborella ha un corpo allungato e snello, di forma ovale, testa piccola e bocca terminale con una mandibola molto prominente. Occhio grande e rotondo. Raggiunge una lunghezza massima di 16-18 cm per un peso di massimo 10 grammi.
La sua caratteristica peculiare è una pinna anale molto avanzata con circa 13-16 raggi, mentre le pinne laterali sono posizionate piuttosto in basso.
La colorazione della livrea è grigiastra, più verdastra sui fianchi, il ventre è bianco e le pinne sono translucide con riflessi gialli o rosati durante il periodo della riproduzione.
Generalmente gli esemplari di alborella femmina sono più tozzi per via delle gonadi, raggiungono la maturità a 2 anni e depongono fino a 1500 uova ogni esemplare. Si riproduce in primavera (maggio-giugno) periodo in cui nella provincia di Como ne è vietata la cattura.
Si nutre prevalentemente di plancton, alghe e crostacei e gli esemplari fluviali di insetti ed invertebrati.
Le alborelle vengono pescate sia da pescatori sportivi che professionisti, hanno carni abbastanza pregiate, di buon valore commerciale. Si prestano ad essere cucinate fritte oppure in carpione, marinate con cipolle, carote, alloro, pinoli, uvetta, zucchero e aceto di vino.
Con le squame delle alborelle si ricava la cosiddetta "tintura d'Oriente", una polvere d'argento che viene introdotta in piccole sfere di vetro per imitare le perle.
Le alborelle a loro volta vengono usate come esca per pesci più grandi.
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