La liquirizia è una pianta erbacea perenne appartenente al genere delle Fabacee, il cui nome scientifico è Glycyrrhiza glabra e la cui categoria comprende 18 specie.
La liquirizia, a volte detta anche liquerizia, viene attualmente coltivata in tutti i continenti, anche se è originaria dell'Europa Mediterranea e dell'Asia Minore.
Era conosciuta fin dall'antichità, in particolare dagli Egiziani e dai Greci che la utilizzavano come medicina.
Come si evince da alcuni testi cinesi anche nell'antica Cina la liquirizia veniva usata come medicamento ben 5000 anni fa.
Come pianta è molto resistente, predilige luoghi umidi, come i bordi dei fiumi, e terreni calcerei e argillosi.
In Italia la maggior produzione di liquirizia si ha in Calabria, in particolare nella zona di Rossano (CS), dove l'azienda Amarelli, leader in Italia, ha creato il Museo della Liquirizia.
La seconda regione produttrice di liquirizia è l'Abruzzo, soprattutto nella zona di Atri (TE).
Fuori dall'Italia i maggiori produttori di liquirizia sono la Cina, il Pakistan, l'Iran, la Turchia e l'Afghanistan.
La parte commestibile della liquirizia è la radice, o rizoma, che viene raccolta durante il periodo autunnale. Prima di poter procedere alla raccolta, la pianta deve avere almeno 2-3 anni di vita.
La radice si presenta come un bastoncino lungo e sottile (circa 1 cm di diametro), dall'aspetto somigliante ad un ramoscello, di colore marrone-beige con striature bianche che ricordano appunto la corteccia di un albero.
Prima di essere commercializzata la radice viene essiccata.
Il sapore è dolciastro, con una punta balsamica che ricorda il gusto dell'anice.
La liquirizia ha numerosi usi in gastronomia, viene utilizzata per preparare caramelle, chewingum, tisane e decotti. Se ridotta in polvere può essere usata per arricchire piatti salati o dolci e anche per preparare il liquore alla liquirizia.
Un grande impiego della liquirizia si ha anche nella manifattura tabacchi, come agente aromatizzante.
Trova largo impiego anche nell'industria farmaceutica e in erboristeria, date le numerose proprietà riconosciutele.
La liquirizia è fin dall'antichità considerata una pianta curativa, Ippocrate la consigliava come antinfiammatorio contro la tosse e contro i problemi alle vie respiratorie, veniva impiegata anche nella cura per i disturbi del fegato e dello stomaco.
Il suo principio attivo, la glicirrizina, però ha anche delle controindicazioni: va dosato moderatamente (massimo mezzo grammo al giorno) poiché favorisce la ritenzione idrica e aumenta la pressione, quindi è controindicata agli ipertesi, ma consigliata a chi soffre di ipotensione.
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