La storia delle patatine fritte è ancora incerta, ma è sicuro che esse sono sicuramente uno snack democratico: piacciono praticamente a tutti e sono diffuse in tutto il mondo. Sia nella versione a bastoncini che in quella in busta chiusa dalla forma sottile, le patatine fritte si trovano ovunque e parlano diverse lingue.
Ma come sono nate? Vediamo di raccontarlo nel corso di questo articolo.
Non ci sono molti documenti scritti che raccontini l'origine di questa ricetta e pertanto non si è certi se siano state create in Francia o in Belgio. La teoria più accreditata sembrerebbe quella secondo cui durante la Guerra di Successione austriaca, che ha portato agli attuali confini del Belgio, i francesi siano entrati in contatto con questa ricetta e l'abbiamo portata nel loro paese, per poi diffonderla anche nel resto del mondo. In Belgio le patatine fritte sarebbero state create dai pescatori della Mosa, che d'inverno gelava, rendendo la pesca impossibile. Per questo motivo, iniziarono a tagliare le patate a bastoncini, come per ricordare dei pesci sottili, e a friggerle, per sostituire il pesce fritto. Questi avvenimenti risalirebbero al 1781.
Un'altra teoria è quella secondo cui nel 1789 un medico militare francese, Antoine-Augustine Parmentier, fu imprigionato in Prussia e costretto, per 7 anni e per sopravvivenza, a mangiare patate. In quel periodo, questo alimento era destinato solo al consumo animale, ai maiali in particolare, e veniva considerato anche causa di molteplici malattie, come la lebbra addirittura. Nel 1748, infatti, il Parlamento francese vietò la coltivazione delle patate, proprio perchè ritenute causa della lebbra. Ritornato in Francia, Parmentier le introdusse anche nel suo paese, dopo averne scoperto il loro gusto delizioso. Da qui, si diffusero anche nella versione fritta e fu aperto il primo chiosco di patatine nel 1789, in modo da spingere la popolazione al loro consumo.
La ricetta iniziale delle patatine fritte prevedeva prima una fase di grigliatura, poi veniva bollite ed infine cotte in una salsa. Solo successivamente fu introdotta la frittura, non molto usata e popolare in quel periodo.
Il primo libro in cui si cita la ricetta delle patate fritte risale al 1793 e si chiama "Cusiniere Republicaine" ad opera di Madame Marigotè, che le chiamò "french fries".
Se la storia dell'origine delle patatine fritte non è ancora certa, è sicuro invece che la diffusione si deve ai francesi, da qui il nome in inglese di patatine fritte, "french fries", ossia patatine fritte francesi.
Fu proprio grazie ai francesi che questa ricetta si diffuse in America, conquistando gli Stati Uniti a tal punto che sono diventate il piatto nazionale simbolo di queste zone del mondo. Grazie alla loro semplicità e praticità, si sono poi diffuse come snack in tutto il globo, grazie anche alle diverse catene di fast food americane che le hanno proposte come loro piatto, anche perchè fanno venire sete e quindi permettono di vendere più bevande. Nel 1802 le patate fritte furono introdotte nel menù destinato alla Casa Bianca, in cui venivano definite "patate alla moda francese".
Durante la Seconda Guerra Mondiale furono razionati diversi cibi non essenziali, come i dolci e lo zucchero. Le patatine fritte, già molto note all'epoca, furono invece concesse, e questo contribuì sicuramente alla loro diffusione nel mondo come snack per tutti.
La diffusione delle patatine fritte nel mondo si deve anche alla produzione su scala industriale, soprattutto da parte di aziende molto famose che le hanno proposte in diverse versioni e gusti.
Le patatine fritte in sacchetto si sono diffuse, invece, successivamente diventando però la versione più consumata e popolare delle patatine fritte, poiché prodotte a livello industriale e vendute su larga scala.
Sulla loro origine vi è una leggenda secondo cui, nel 1853, lo chef George Crum si trovava a New York per cucinare per l'imprenditore Cornelius Vanderbilt. Quest'ultimo era davvero difficile da accontentare e quindi Crum decise di tagliare le patatine in fettine sottile e friggerle, aggiungendo poi moltissimo sale, quasi come se fosse una vendetta nei confronti di quel cliente troppo esigente. Sorprendentemente, Vanderbilt fu entusiasta del piatto e contribuì alla nascita e diffusione di questa versione delle patatine fritte.
Questo racconto rimane, comunque, solo una leggenda poiché l'imprenditore nell'epoca a cui viene fatta risalire la storia, non si trovava neppure a New York.
In ogni caso, a Crum deve essere dato il merito di aver diffuso tantissimo le patatine fritte attraverso i suoi ristoranti, e poi successivamente attraverso una produzione in serie usando coni di carta prima, scatole apposite poi.
In ogni caso, 30 anni più tardi rispetto a questo racconto, un ottico inglese pubblicò in un suo libro la ricetta delle patatine fritte in fettine ricurve, con l'intento di promuovere una versione sana di questo piatto.
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