La Chia è una pianta sudamericana, originaria del Messico e del Guatemala, appartenente alla famiglia delle Laminacee, la stessa di menta, salvia, timo, origano ed altre erbe aromatiche, il cui nome scientifico è Salvia hispanica.
Nel Sudamerica la Chia ha una lunghissima tradizione, sembra, infatti, che fosse coltivata già dagli Atzechi e dai Maya in epoca pre-colombiana e che fosse stata chiamata Chia (forza) in virtù delle sue presunte proprietà benefiche.
Dalla Salvia hispanica si ricavano i semi di chia, piccolissimi granelli neri che nelle epoche passate in Sudamerica venivano usati come moneta di scambio (una tassa dell'Impero poteva arrivare fino a 4000 tonnellate di semi di chia!). Molti storici attestano che le coltivazioni di chia fossero tanto importanti come quelle di mais.
Purtroppo, con la conquista spagnola, moltissime coltivazioni di chia vennero bruciate e quasi scomparvero dalla circolazione, se non fosse stato per alcuni appezzamenti di terreno rimasti indenni situati sulle montagne.
Dagli anni Novanta in poi questo alimento ha conosciuto una riscoperta e una rivalorizzazione e le coltivazioni sono state riprese e a pieno regime in quasi tutti i Paesi del Sudamerica, soprattutto in Argentina.
Nel 2009, la Commissione Europea ha decretato che i semi di chia fossero ammessi come ingrediente alimentare ed oggi sono facilmente reperibili nei negozi specializzati e nei grandi supermercati, anche se in Italia ancora non sono molto conosciuti.
I semi di chia sono ricchi di grassi essenziali omega 3 (e in questo non sono diversi da altri semi come quelli di sesamo, di lino, di zucca ecc...), detti EFA in inglese (Essential Fatty Acid), possono quindi essere interessanti come metodo di integrazione, in una dieta equilibrata, soprattutto per chi mangia poco pesce (o non ne mangia per nulla). Cento grammi di semi di chia essiccati contengono 17 g di grassi omega 3, dunque per integrare 2 g di omega 3 nella dieta sono sufficienti 10 g di semi di chia, e questo li rende un prodotto davvero interessante per chi necessita di una integrazione importante di grassi omega 3 nella dieta. Anche solo un cucchiaino al giorno, pari a circa 5 g, consente di ottenere una integrazione discreta di omega 3, insufficiente da sola per garantire le quantità ottimali, ma utile per arrivare alla dose ottimale in associazione ad altri cibi ricchi di questi grassi.
Sono anche ricchi di fosforo e manganese.
Inoltre, sono attribuite loro altre proprietà benefiche (anche se tutte da dimostrare), e per questo sono anche commercializzati sotto forma di integratori: gli si attribuisce la capacità di regolare la pressione sanguigna, il colesterolo e l'aumento del peso, oltre al solito potere antiossidante comune a tutti i "cibi del momento", come acai, goji, ecc. tutti cibi appartenenti alla categoria dei Superfood, un gruppo di alimenti considerati miracolosi più che altro a livello commerciale, non certo scientifico.
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