Il sorbus domestica, albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, è l'albero che dà origine alle sorbole, frutto dimenticato tipico della stagione autunnale.
Il sorbo è diffuso in tutta l'Europa meridionale e dall'Asia Minore, in Italia è abbastanza comune in tutte le regioni. Il sorbo è un albero imponente, alto anche più di 10 metri, molto longevo e resistente. La corteccia è grigia, le foglie alterne e pennate di colore verde chiaro, i fiori, a cinque petali, sono bianchi e tondeggianti.
I frutti del sorbo, le sorbole, crescono a grappoli e sono pomi simili a delle piccole mele, di colore giallo con striature rosse, ma anche completamente rosse, a seconda della tipologia di sorbo.
Le sorbole ricordano le mele anche nel sapore, sono acidule e dalla polpa farinosa. Non vanno consumate appena raccolte, perchè il loro gusto sarebbe oltremodo allappante, ma conservate in cassette di legno per un paio di settimane, come si fa per i cachi, per far ultimare la loro maturazione e fare in modo che la loro polpa diventi più molle e il loro sapore più dolce.
In passato il sorbo godeva di una grande reputazione, soprattutto perchè le sorbole sono molto ricche di vitamina C, e veniva usato anche a scopi terapeutici, ma oggi è un albero quasi dimenticato, coltivato per lo più per scopi ornamentali e forestali.
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Tra i componenti più importanti rientrano le vitamine del gruppo B: vediamo in quali alimenti si trovano e quando integrarle.
La B12 è una vitamina che insieme a tiamina, riboflavina, niacina, acido pantotenico, piridossina, biotina e acido folico fa parte delle vitamine del gruppo B.
Per contrastare la comparsa dei malanni di stagione, è fondamentale aiutare il sistema immunitario debole attraverso uno stile di vita più sano, l'assunzione di integratori e un'alimentazione equilibrata.
Il pangasio è un pesce che a oggi non è particolarmente conosciuto, tuttavia si sta sempre più ritagliando un ruolo di spicco sulle tavole di molte famiglie italiane.
Con l’arrivo dell’autunno è normale avere voglia di cibi più calorici per contrastare l’abbassamento delle temperature, nonché rinforzare l’organismo per evitare i malanni di stagione.
I fichi non hanno 50 kcal/hg come riportato in molti siti: ne hanno molte di più, e per questo non possono essere consumati in grande quantità.
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