L'orzata è una bevanda analcolica rinfrescante bevuta per lo più in estate simile ad una granita e composta da vari ingredienti, tra i quali latte di mandorle, cereali, vari tipi di noci, zucchero, acqua di rose, acqua di fiori d'arancia, etc.
Il nome deriva dalla parola latina "hordeata" che significa "fatta con orzo", poichè l'orzo era l'ingrediente originale usato per comporre questo tipo di bevanda.
Attualmente si trovano in commercio orzate composte dei più svariati ingredienti, non solo quindi con l'orzo come ingrediente primario, ma anche con sciroppi, altri cereali, vaniglia e spesso con aromi tra cui il benzoino, l'aroma di mandorla amara. In Italia, purtroppo, non esiste una legge che preveda che l'orzata provenga solo ed esclusivamente dalle mandorle, quindi è facile trovarla aromatizzata con l'aroma non naturale.
Viene commercializzata in bottiglia ed ha un colore biancastro, va diluita con acqua o ghiaccio.
L'orzata viene usata anche per comporre un famoso cocktail, il Mai Tai, a base di rum e succo d'ananas.
L'orzata è una bevanda conosciuta un po' in tutto il mondo con diverse varianti: orgeat in Francia e nei Paesi anglosassoni dove per legge deve derivare dalle mandorle amare, rozata in Tunisia, dove viene servita piccante e aromatizzata alla frutta ed è considerata simbolo di felicità, ruggata a Malta aromatizzata con cannella e chiodi di garofano, horchada de arroz in Messico dove viene prodotta con latte di riso, orgeade in Suriname, dove è ottenuta con zucchero e mandorle, soumadha in Grecia e a Cipro.
Valenzia è sicuramente la città che può vantare il titolo di città dell'orzata, qui, infatti, sono numerosissimi i baracchini e i bar dove viene servita l'horchada, detta orxata in dialetto valenziano, prodotta ancora con metodi artigianali e quindi più salubre sicuramente di quella imbottigliata.
A qualsiasi ora del giorno e della notte e in qualsiasi periodo dell'anno a Valenzia tutti bevono orxata e la accompagnano ai fartons, una specie di brioche più stretta e più lunga.
Qui è fatta con un tipo particolare di tubero, chiamato chufa in spagnolo, xufa in valenziano e zigolo in italiano.
Lo zigolo è la radice commestibile della pianta Cyperus esculentus, un arbusto rustico che arriva ai 50 cm di altezza, che ha foglie basali e un complesso sistema di rizomi, le cosiddette chufas in spagnolo, ma che in Italia prendono il nome di zigoli, zizzole, bagigi, dolcichini, mandorle di terra o anche babbagigi o abelasie.
Cresce in zone umide con climi temperati e la regione di Valenzia è molto indicata per il suo sviluppo.
Le chufas hanno un sapore dolce che ricorda le mandorle e un odore simile a quello delle violette, motivo per cui vengono usate anche in profumeria.
Per compore l'orzata valenziana le chufas vengono lavate e poi pestate per ricavarne il succo, che a sua volta viene mscolato con acqua e ghiaccio tritato fino a ricavarne una granita.
L'orzata è indicata anche ai celiaci, dato che non contiene glutine.
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