L'inulina è un oligosaccaride formato da catene di fruttosio con una molecola di glucosio terminale, fa parte di una famiglia di fibre alimentari chiamate fruttani o frutto-oligosaccarid o, più semplicemente, con l'acronimo FOS. L'uomo non digerisce, se non in minima parte, l'inulina, che viene quindi classificata tra i carboidrati indisponibili, e più precisamente viene considerata una fibra solubile.
L'inulina ha acquisito una certa notorietà sia per le sue caratteristiche nutrizionali, che per quelle legate al suo utilizzo come additivo alimentare.
In medicina l'inulina viene utilizzata per determinare la velocità di filtrazione glomerulare (VFG), un esame che misura lo stato di salute dei reni. Dopo aver somministrato inulina al soggetto, viene misurata la velocità con cui essa viene eliminata per via urinaria.
L'inulina viene sintetizzata da alcune piante (soprattutto radici e rizomi) come carboidrato di riserva al posto dell'amido, che in genere non viene prodotto da queste piante.
Tra i cibi di uso comune, contengono elevate concentrazioni di inulina: banane, carciofi, topinambur, cicoria, aglio e cipolle.
I benefici dell'inulina dipendono dalle sue proprietà prebiotiche.
Un cibo prebiotico è un alimento in grado di nutrire la flora batterica intestinale "buona", producendo effetti benefici sull'organismo, tra cui:
L'inulina non viene digerita, se non parzialmente, raggiunge dunque inalterata l'intestino, dove viene metabolizzata dai batteri intestinali, e in particolare dai bifidobatteri, con la produzione di acidi grassi a catena corta come l'acido acetico, il proprionato e il butirrato. Si ritiene che siano queste molecole a determinare un'azione protettiva nei confronti delle cellule dell'intestino.
Per contro, l'inulina è considerata uno dei carboidrati fermentescibili dalla flora batterica intestinale metanogena, che potrebbe aggravare lo stato di salute di chi è affetto da colite, meteorite e altri disturbi digestivi.
In ogni caso, l'inulina non ha proprietà dimagranti, non essendo annoverabile tra le fibre "di massa" che generano un notevole senso di sazietà con poche calorie.
L'inulina non ha zero calorie, perché viene parzialmente assimilata (circa il 25-30%, quindi ha circa 100 kcal/hg), tuttavia, essendo composta da fruttosio, ha un indice glicemico molto basso.
L'inulina è venduta come integratore sottoforma di pastiglie, in polvere o addittivata ad altri cibi, il dosaggio consigliato è di 5-10 g al giorno. Nella normale alimentazione si assumono da 3 a 10 g di inulina al giorno, dipendentemente dalla quantità di frutta e verdura consumate, e soprattutto dei cibi che abbiamo elencato in precedenza, che ne sono particolarmente ricchi. In genere, dunque, un'integrazione è sconsigliata, anche perché sopra i 10 g al giorno potrebbero presentarsi i problemi intestinali di cui abbiamo parlato.
Dal punto di vista alimentare, l'inulina ha un sapore neutro, leggermente dolce (circa 1/10 rispetto al saccarosio), e può essere utilizzata come ingrediente che dona massa e corpo, senza apportare un gusto particolare.
Viene quindi utilizzata in gelateria (soprattutto nei sorbetti, nel gelato allo yogurt o nei gelati senza zucchero), in pasticceria (soprattutto nella pasticceria salata), o in svariate altre preparazioni, che sfruttano le tante caratteristiche dell'inulina, come l'idrorepellenza.
Spesso viene utilizzata per sostituire una parte dei grassi, come nei cioccolatini, per evitare l'affioramento del burro di cacao (soprattutto in estate); o per creare consistenze particolari.
I fichi non hanno 50 kcal/hg come riportato in molti siti: ne hanno molte di più, e per questo non possono essere consumati in grande quantità.
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