Il cioccolato fa bene?

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Caro Andrea, ho ancora bisogno di te, per un'informazione sul cacao. Desidero sapere, per favore, che differenza c'è tra il cioccolato purissimo (al 99%) e la polvere di cacao. Mi spiego meglio. Ho saputo che 5-6 grammi di cioccolato purissimo, al giorno, fanno molto bene all'apparato cardiovascolare. E la polvere di cacao fa lo stesso? Grazie. Ciao.

 

 

Il cacao in polvere è ottenuto dalla massa di cacao privata di una parte del burro di cacao, per informazioni dettagliate ti rimando all'articolo sul cacao e il cioccolato. Colgo l'occasione per fornire un utile strumento per valutare l'effettiva efficacia di un cibo spacciato per "funzionale". Un cibo funzionale è un alimento che contiene una o più sostanze con effetti terapeutici accertati, la cui normale assunzione garantisce un apporto di tali nutrienti sufficiente ad espletare la funzione terapeutica. Il concetto di quantità è fondamentale, altrimenti tutti gli alimenti possono essere considerati funzionali perché tutti contengono qualche elemento che fa bene a qualcosa... Il problema è legato alle quantità da assumere, che se sono assurde, il vantaggio viene meno. Esempio: il vino non è un cibo funzionale perché la quantità di polifenoli che contiene non può essere terapeutica alle dosi ammesse. In soldoni: per ottenere una integrazione di resveratrolo efficace bisognerebbe bere 20 litri di vino al giorno! Idem per l'olio extravergine: contiene sì polifenoli, ma quanto ne devo bere per averne, diciamo, 300 mg al giorno? Almeno 100 g, e di un olio piuttosto amaro e piccante (caratteristiche conferite dai polifenoli). Improponibile, ovviamente... Lo stesso vale per il cioccolato: se voglio fare il pieno di polifenoli non mangio una tavoletta di cioccolato, cosa improponibile per le calorie che apporta, ma bevo un litro di té verde al giorno, cosa possibilissima senza alcuna controindicazione, se lo bevo senza zucchero. La tua mail nasce sicuramente da una ricerca tedesca sugli effeti del cioccolato sulla pressione, una ricerca ridicola che ha dimostrato una diminuzione di ben 2 mm / Hg!!!!! Piuttosto, leggi le parole di Andrea Ghiselli, finamente un nutrizionista che si schiera dalla nostra parte dicendo le cose come stanno. «COSI' CI CREIAMO DEGLI ALIBI»- Più severo il commento di Andrea Ghiselli, nutrizionista dell'Inran, di Roma. «Visto che non riusciamo a seguire una dieta adeguata alle nostre esigenze, cerchiamo continuamente scappatoie e miracoli per aggirare gli ostacoli (e questo è umano)». «Poiché gli studi provano che chi consuma più frutta e verdura campa meglio e di più , invece di cercare di mangiare più frutta e verdura, se non ci piace, "umanamente", cerchiamo di trovare in altri alimenti quello che in frutta e la verdura potrebbe essere responsabile dei suoi effetti benefici. Ieri era la vitamina C e la vitamina A, oggi sono i polifenoli. Ma attenzione: non tutti gli alimenti che contengono polifenoli vengono esaltati: le cipolle ad esempio, le melanzane, la lattuga, l'uva non vengono presi molto in considerazione, chissà perchè invecele ricerche sul vino o sul cioccolato, alimenti che possiedono quantità infinitesimali di polifenoli disperse in un mare di alcol il primo e di grasso e zucchero il secondo, sono sempre più numerose nella letteratura scientifica». «Senza contare che così facendo» continua Ghiselli, «si perde di vista che chi consuma frutta e verdura campa meglio e di più perché consuma frutta e verdura, a prescindere da quello che c'è dentro». «Per tornare al discorso cioccolato conclude il ricercatore, «non conosco il lavoro tedesco, ma conosco gli altri già citati. Sono ricerche che usano un cioccolato costruito appositamente per lo studio, contenente 500 mg di polifenoli per 100 grammi di cioccolato, con un potere calorico fortemente ridotto: 480 kcal. Il cioccolato che all'indomani di questi studi il povero cittadino ignaro va a comprare è costituito da quantità ignote di polifenoli (i quali si trovano in quantità molto più grandi in tutti i prodotti vegetali che mangiamo) ma quantità note di zucchero e di grasso. Il 50 % del cioccolato infatti è zucchero (quello che fa alzare la glicemia, quello di cui bisogna cercare in tutti i modi di ridurre il consumo, e il 34 % grasso. Ma di quei 34 grammi per 100 grammi di grassi più di 20 g sono saturi, quelli che aumentano la colesterolemia, quelli che tentiamo di tenere sotto controllo perché pericolosi: Allora finché gli studi sui polifenoli e i loro modi di somministrazione restano confinati alle mura dei laboratori ci si può anche stare, ma quando i lavori scientifici vengono dati in pasto al grande pubblico si rischia di fare grossi danni in una popolazione che già tende a sovralimentarsi, a ricorrere agli snack ipercalorici, e all'obesità». «Un'ultima considerazione sulle quantità. Quando si scopre (ma ci sono comunque dubbi) che piccole quantità di un determinato composto possono avere effetti positivi sulla salute, allora andiamo ad aggiungerlo ad un alimento in una quantità e in un rapporto che non sappiamo cosa produrrà. Insomma un quadratino di cioccolato mangiamolo se ci piace per sollevare l'umore, per gratificarci e via dicendo, senza andarci a ricercare qualità benefiche che non sono assolutamente documentate e che anzi, probabilmente non esistono fuori dai laboratori scientifici»

 

 

 

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