La cucina Sì: quanto è diversa dalla cucina tradizionale?

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Ho appena ordinato il testo di riferimento della Cucina Sì del quale aspetto pazientemente l'arrivo. Volevo chiedere se giudicate vero il concetto che mangiare bene ha un impatto profondo sulla nostra vita: più energia, invecchiamento più lento, più voglia di fare, più senso di pace e gioia, meno malattie, capelli/pelle/occhi/corpo più belli, più senso di leggerezza e salute, più intuito/memoria e capacità di concentrazione ... Uso l'immagine per lavoro e quindi ha molto importanza capire per me quanto è vero che le nostre scelte alimentari influiscono sulla nostra bellezza e se è vero che una persona con occhi gonfi e poco brillanti, pelle secca e pallida, poco tono e luminosità in volta ... sta sicuramente facendo scelte alimentari scorrette. E di conseguenza mi chiedevo se la Cucina Sì ha un impatto in tutto questo ... al di la del mantenimento del peso forma. Io ho creduto molto in questo è così ho provato un po tutte le diete sul mercato. Il problema è che mi hanno creato una grande confusione: tra chi dice che i carboidrati invecchiano e nuociono alla salute, chi dice che solo una dieta vegetariana puo portare salute, chi dice che bisogna ridurre i grassi per stare meglio ed essere più belli e chi dice che bisogna strafogarsi di grassi per sentirti meglio ed essere più belli. Alla fine ho cominciato a basare la "qualità" della mia alimentazione (e quindi la possibilità di migliorare cosi radicalmente la mia vita) in base a quanto essa si discostava da quella degli altri. Cioè sapere che io mangiavano diversamente dagli altri "confermava" la mia scelta e responsabilità di migliorare la mia salute il più possibile. Scuserete la franchezza ma quello che mi preoccupa della Cucina Sì è il suo non discostarsi troppo da quello che di solito la gente mangia, e questo mi impedisce di pensare che io sto facendo qualcosa di nettamente diverso da quello che tutti fanno e mi impedisce di rassicurarmi che nel fare l'esatto contrario di quello che fanno loro io non avrò lo stesso basso livello di energia e salute che loro hanno. Effettivamente la Cucina Sì non devia così radicalmente da quello che la gente tutti i giorni mangia come invece altre diete fanno. Ho fiducia tuttavia di aver finalmente trovato una risposta ai miei problemi, alla mia confusione, ai miei dubbi e sopratutto il modo corretto di assumermi la responsabilità della mia salute. La cosa brutta nella confusione che regna nel mondo della nutrizione/dietetica è che quelli che ci rimettono più di tutti e rischiano di fare più danni sono proprio quelli che vogliono con ogni fibra del proprio essere prendersi la totale responsabilità del loro benesse fisico e sono pronti a fare sacrifici e cercare compromessi. Grazie per l'attenzione.

 

 

 

 

Il punto di forza della cucina Sì è quello di non vietare alcun ingrediente, nemmeno quelli più calorici o quelli in genere proibiti nei piani alimentari ipocalorici. Questo potrebbe far credere che il mio modello di cucina non si discosti più di tanto da ciò che la gente mangia. In realtà è proprio il contrario perché i piatti Sì sono ideali per mantenere o raggiungere il peso forma, mentre la maggior parte della gente è in sovrappeso e quindi mangia in modo molto diverso! Nel mio testo non propongo solo un nuovo modo di cucinare, ma un nuovo modo di scegliere il cibo di cui nutrirsi, un approccio che sta alla base della mia filosofia alimentare che mi ha spinto a definirmi un "wellness gourmet".

 

 

Un wellness gourmet mangia in modo diverso dalla popolazione in sovrappeso non nel "cosa mangia", ma nel "come mangia" inteso nel senso "cosa + quanto". Io sono profondamente convinto del fatto che un corpo forte e magro, se non sussistono problemi specifici con alcuni cibi (allergie, intolleranze - quelle vere) può mangiare qualunque cibo sano (che non contiene sostanze nocive) senza avere alcun problema di salute né alcun problema estetico. Bisogna solamente imparare ad assumere le quantità giuste di ogni cibo e nel testo spiego come farlo in un modo (credo) semplice e intuitivo.

Tuttavia, il concetto che ritengo in assoluto più importante non riguarda questioni squisitamente "tecniche" come la scelta quantitativa di ciò che si deve mangiare per rimanere o diventare magri, che se vogliamo è abbastanza semplice, ma il fatto di imparare a valutare il cibo e di decidere se assumerlo o meno, e in quali quantità, in base al valore che gli attribuiamo. Questo concetto ci rende molto meno vulnerabili di fronte all'offerta illimitata di cibo alla quale siamo sottoposti quotidianamente perché se impariamo a guardare questo cibo con occhi diversi, scopriremo che la nella maggior parte dei casi non vale abbastanza per avere il provilegio di essere mangiato.

Per quanto riguarda l'importanza dell'alimentazione nel migliorare la qualità di vita, mi sembra che tu ti aspetti un po' troppo. L'alimentazione è uno degli aspetti, probabilmente non è nemmeno il più importante. L'attività fisica e la psicologia sono altrettanto importanti e tutte e tre vanno curate in modo tale da arrivare al raggiungimento di un equilibrio ottimale. Questo equilibrio ci consente di ottenere il massimo da ciò che madre natura ci ha offerto, per esprimere al massimo la nostra genetica. Sì, perché anche quella è importante, anzi fondamentale. Spesso un'attenzione maniacale per l'alimentazione o l'attività fisica porta a uno squilibrio psicologico che vanifica tutti i benefici, ma anche solo trascurare la ricerca dell'equilibrio psicologico e puntare tutto sul mangiare bene o sul fare tanto sport non porta a grandi risultati. Per essere veramente sopra la media bisogna essere diversi ma equilibrati, è questa la vera sfida.

 

 

 

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