Integratori per la memoria: funzionano?

 

Integratori per la memoria: funzionano?

Gli integratori per la memoria sono fra quelli più venduti, in particolare tra gli studenti o per gli anziani che vedono le loro funzioni cognitive compromesse dall'avanzare dell'età. La perdita di memoria può spaventare e portare quindi al ricorso a composti che promettono di bloccare questo processo degenerativo o addirittura di recuperare la memoria. Altri integratori sono invece proposti come protettivi contro il morbo di Alzheimer o addirittura come preparati in grado di arrestare l'avanzamento della malattia. 

 

 

Le ricerche non hanno sempre dato esiti certi e positivi in merito all'interazione tra composti e memoria, non ci sono infatti evidenze certe del fatto che alcuni composti possano prevenire o ritardare la perdita della memoria. Alcuni esperti dicono addirittura che in alcuni casi questi integratori possono recare più danno che fare del bene

Vediamo quindi quali sono i possibili effetti e i risultati delle ricerche scientifiche in merito ai principali composti proposti per la memoria. 

Estratto di Ginkgo biloba

 

 

Tra gli integratori per la memoria naturali più comuni c'è il Ginkgo biloba, un'erba medicinale molto venduta come integratore e molto famosa perchè gli vengono attribuiti diversi effetti. L'estratto viene ottenuto dalle foglie della pianta e venduto sotto forma di liquidi, capsule o pastiglie. 

L'estratto di questa pianta contiene antiossidanti come flavonoidi e terpenoidi che proteggono le cellule dall'azione dei radicali liberi. Tra le azioni che vengono proposte vi è infatti la protezione contro il cancro e contro le patologie cardiovascolari, nonchè effetti sulla memoria e l'Alzheimer. 

Uno studio del 1996 ha rilevato come questo estratto potesse essere utile nel trattamento della demenza derivante dal morbo di Alzheimer e della demenza senile in genere. Uno studio successivo ha dimostrato come l'estratto di Ginkgo biloba è sicuro e non ha effetti collaterali. Inoltre, lo stesso studio ha dimostrato come questo integratore ha effetti positivi nello stabilizzare e, in alcuni casi, migliorare la perfomance congnitiva e sociale dei soggetti affetti da demenza. Nonostante questo, sono necessarie ulteriori ricerche in merito che confermino i risultati ottenuti. 

Al contrario, l'estratto di Ginkgo biloba non ha avuto effetti positivi nel miglioramento della memoria di persone invece sane, non affette da demenza di alcun genere. Questo è stato dimmostrato in particolare da questo studio.

Gli integratori a base di Ginkgo biloba possono, al contrario di quanto dimostrano alcune ricerche, invece avere effetti collaterali come: nausea, diarrea, capogiro, mal di testa, mal di stomaco, vomito. Inoltre, se presi in contemporanea con altri farmaci possono dare ulteriori effetti collaterali. Un esempio è il caso in cui si prenda insieme all'ibuprofene, con il rischio di emorrargia interna. Inoltre, effetti collaterali si possono avere anche in pazienti che soffrono di disturbi della circolazione e che prendono terapie anticoagulanti

 

 

Inoltre, l'estratto di Ginkgo biloba può accentuare l'effetto di antidepressivi dando effetti anche gravi. Vi possono essere inoltre anche reazioni allergiche in soggetti predisposti. Prima quindi di assumere questo tipo di integratore è sempre bene chiedere il parere di un medico.

Gli acidi grassi omega-3 e gli effetti sulla memoria

Gli acidi grassi omega-3 vengono spesso proposti come benefici per la memoria e la salute cerebrale in generale.

Una ricerca, che ha usato i ratti come modello sperimentale, ha dimostrato che una dieta integrata con acidi grassi omega-3 e ad alta concentrazione di grassi, se da una parte riduce l'infiammazione cerebrale, causata proprio da una dieta ad alto contenuto di grassi, dall'altra non ha però effetto sulla memoria. 

Negli anni, diverse ricerche hanno dimostrato l'efficacia degli omega-3 nel miglioramento della  funzione e struttura cerebrale. Alcuni ricerche hanno collegato un adeguato apporto di omega-3 attraverso la dieta con una riduzione del rischio di declino cognitivo in età avanzata. In generale, persone con una dieta caratterizzata da alte concentrazioni di alimenti con questi grassi hanno un minor rischio di sviluppare demenza in età senile. Lo stesso risultato non si riscontra nella somministrazione di integratori, in cui le ricerche non hanno dimostrato effetti significati nella riduzione del declino cognitivo e nella perdita di memoria in età senile.

Diversi studi hanno valutato l'effetto dell'uso di integratori di omega-3 nel trattamento dell'Alzheimer ma i risultati sono deboli e non sono sufficienti per giusitificare l'uso di queste sostanze nel trattamento di questa patologia. 

Altri nutrienti  e alimenti associati alla memoria

Spesso anche l'integrazione con vitamine del gruppo B, in particolare acido folico, vitamina B12 e vitamina B6, viene associata con la memoria e il miglioramento delle funzioni cognitive. I risultati delle ricerche non hanno però dimostrato effetti positivi nella riduzione del rischio della perdita di memoria e del declino cognitivo in soggetti anziani. 

Gli integratori di vitamina B12 sono spesso raccomandati per la memoria e la concentrazione dei bambini. In realtà, come dimostrato da questo studio, non vi sono prove scientifiche che dimostrino che quest'integrazione sia efficace nel migliorare le funzioni cognitive nei bambini. Il ruolo della vitamina B12 nelle patologie che coinvolgono il cervello dei bambini deve ancora essere chiarito da ulteriori ricerche. 

In soggetti adulti, spesso alcune patologie connesse con la perdita di memoria sono associte con bassi livelli di vitamina B12. Non vi sono però ancora prove scientifiche che dimostrino come l'integrazione di questa vitamina migliori invece queste condizioni. 

Studi condotti sui mirtilli hanno rilevato che questi frutti potrebbero svolgere un importante ruolo nello sviluppo del morbo di Alzheimer. Nello studio, è stato rilevato in particolare che la dieta addizionata con mirtilli porta ad un miglioramento delle funzioni cognitive, come la memoria e l'articolazione di concetti e parole. Nonostante questi risultati, successive ricerche non hanno confermato quanto detto da questo studio. Sono quindi necessari ulteriori studi in merito.

Il cioccolato fondente è associato da diverse ricerche al miglioramento delle funzioni cerebrali. Una review del 2013 associa il consumo di cioccolato con un buon funzionamento e sviluppo della porzione cerebrale coinvolta nella memoria e nell'apprendimento. Altre ricerche hanno attribuito al contenuto di flavonoidi del cioccolato fondente il miglioramento delle funzioni cerebrali, ma i risultati sono ancora preliminari. 

Lo stile di vita per la memoria e le funzioni cerebrali

Per migliorare le funzioni cerebrali e la memoria vi sono dei comportamenti che possono essere utili nel migliorare la funzionalità cerebrale e di conseguenza anche la memoria. 

Fra queste vi è l'attività fisica la cui carenza è spesso associata con un più veloce declino dell'attività cognitiva. Nel 2014 una ricerca ha dimostrato come l'associazione tra attività fisica e dieta salutare, in particolare ricca di acdi grassi omega-3, possa essere utile nel ridurre la perdita delle funzioni cognitive. Questo risultato è importante per capire come movimento e dieta corretta lavorino in sinergia per migliorare la salute mentale.

Altro fattore utile nel miglioramento delle funzioni cognitive e nella prevenzione della riduzione della memoria, è banalmente l'esercizio mentale, come l'apprendimento di una nuova lingua o i giochi ideati appositamente per il cervello, che possono aiutare a sviluppare nuove abilità cerebrali. 

Il controllo della pressione sanguigna è importante nella prevenzione delle patologie cardiovascolari come l'infarto; eventi simili possono infatti possono causare la perdita della memoria. Una dieta adeguata è quindi importante nella prevenzione di queste patologie, evitando quindi un alto consumo di acidi grassi saturi, di sodio attraverso l'eccesso di sale, e mantenendo un peso corporeo adeguato. 

 

 

 

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