Infiammazione

L'infiammazione è fondamentalmente una risposta protettiva il cui obiettivo finale è l'eliminazione della causa iniziale di danno cellulare (microrganismi, tossine) e delle sue conseguenze (ad esempio cellule e tessuti necrotici).

 

 

In assenza del processo infiammatorio infatti, le infezioni si svilupperebbero in modo incontrollato, le ferite non guarirebbero e, negli organi danneggiati persisterebbero le piaghe suppuranti.

L'infiammazione quindi serve a distruggere, diluire o confinare l'agente lesivo, e a sua volta mette in moto una serie di eventi che, per quanto è possibile, producono la guarigione e la sostituzione del tessuto danneggiato. La riparazione inizia già durante le fasi iniziali dell'infiammazione, ma raggiunge il suo completamento quando lo stimolo lesivo è stato neutralizzato.

Bisogna tuttavia considerare che infiammazione e riparazione sono processi potenzialmente dannosi. Ad esempio sono alla base di alcune comuni malattie croniche come l'artrite reumatoide, l'aterosclerosi, la sclerosi multipla, la spondilite anchilosante, la celiachia e la fibrosi polmonare.

Per questa ragione le farmacie abbondano di farmaci antinfiammatori, che dovrebbero potenziare gli effetti benefici dell'infiammazione controllandone le pericolose conseguenze.

 

 

I segni dell'infiammazione

I quattro segni cardinali dell'infiammazione, elencati per la prima volta già da Celso nel I secolo d.C., sono:

  • Rubor (arrossamento);
  • Tumor (rigonfiamento);
  • Calor (calore);
  • Dolor (dolore).

Molto tempo dopo Virchow vi aggiunse la functio lesa (perdita di funzione).

Mediatori dell'infiammazione

Le risposte vascolari e cellulari di entrambi i tipi di infiammazione (acuta e cronica) sono mediate da agenti chimici di derivazione plasmatica o cellulare, liberati, attivati, o prodotti in risposta allo stimolo infiammatorio. Questi mediatori, agendo singolarmente, in combinazione, o in sequenza, amplificano la risposta infiammatoria e ne influenzano l'evoluzione.

I principali mediatori dell'infiammazione sono: istamina, serotonina e enzimi proteolitici (preformati nelle cellule); prostaglandine, leucotrieni, specie reattive dell'ossigeno, ossido nitrico, citochine (beoformati nelle cellule); i sistemi delle chinine, della coagulazione/fibrinolisi e del complemento (proteine presenti in forma inattiva nel plasma ematico).

Infiammazione acuta e infiammazione cronica

Infiammazione

L'infiammazione acutaè relativamente di breve durata, da pochi minuti a qualche ora, fino a pochi giorni. Le sue caratteristiche principali sono la formazione di un essudato composto da liquidi e proteine plasmatiche (edema) e la migrazione dei leucociti, soprattutto neutrofili.

L'infiammazione cronica è uno stato di infiammazione di durata prolungata (settimane o mesi) in cui procedono contemporaneamente i fenomeni di:

  • infiammazione attiva indotta dalla persistenza dell’agente lesivo,
  • distruzione del tessuto,
  • tentativi di riparo attraverso la sostituzione del tessuto danneggiato con tessuto connettivo.

 

 

Questo tipo di infiammazione è inoltre associato istologicamente alla presenza di macrofagi, linfociti, processi di fibrosi e a necrosi tissutale, ed è sostanzialmente quella responsabile di veri e propri quadri morbosi. A tal proposito possiamo distinguere le tre cause di infiammazione cronica.

  1. Infezioni persistenti tipiche di alcuni microrganismi dotati di bassa tossicità, come i bacilli tubercolari e il Treponema pallidum, capaci di sopravvivere all'interno dell'organismo.
  2. Prolungata esposizione ad agenti tossici esogeni e/o endogeni. L'inalazione continua di silicio, particella inorganica non biodegradabile, provoca infiammazione a livello polmonare.
  3. Malattie autoimmuni in cui l'autoantigene (una molecola dell’organismo che viene erroneamente riconosciuta come estranea dal sistema immunitario) promuove in maniera costante la risposta immunitaria.

Rimedi contro l'infiammazione

Come detto all'inizio l'infiammazione non rappresenta una malattia, bensì una risposta normale dell'organismo a stimoli nocivi, quindi di norma non ha senso parlare di terapia dell'infiammazione, tuttavia in alcuni casi, ed in particolare in quelle patologie a base squisitamente infiammatoria (quelle col suffisso -ite), la cura contro l'infiammazione diventa importante, anzi necessaria.

I rimedi contro l'infiammazione devono contrastare uno o più dei segni/sintomi cardinali sopra elencati e vanno dalla banale ma sempre efficace applicazione del ghiaccio su un'articolazione traumatizzata, ad un'aspirina per un mal di denti, fino a potenti farmaci antinfiammatori e analgesici che agiscono sui meccanismi molecolari oggi sempre più conosciuti.

 

 

 

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