La carpa è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia dei Ciprinidi. È un pesce di media grandezza che si riconosce per la sua bocca molto particolare, caratterizzata da grosse labbra fornite di quattro barbigli. Ha una lunghezza variabile tra i 30 e i 60 cm e il suo peso solitamente varia tra i 3 e i 35 Kg. Solo in casi eccezionali può raggiungere i 130 cm di lunghezza ed i 40 Kg di peso.
La carpa è senza dubbio uno dei pesci più longevi; alcuni credono possa arrivare fino ai 100 anni di età. Si distinguono tre varietà di carpa a seconda della presenza di squame sul suo corpo:
La carpa comune ebbe le sue origini nelle regioni dell'Europa Orientale ed era diffusa fino alla Persia, all'Asia Minore ed alla Cina. Essendo un pesce dalla straordinaria capacità di adattamento venne introdotta anche in altri laghi per l'allevamento ed attualmente si può dire che la carpa sia un pesce a diffusione cosmopolita, che vive in Europa, in Asia, in Africa, in Australia e nelle Americhe, praticamente in tutti i 5 continenti e nella totalità delle acque dolci temperate, non la troveremo, ad esempio, in Islanda o in Norvegia.
In Italia la carpa venne introdotta secoli fa dai Romani ed oggi è diffusa in tutti i laghi italiani, anche in quelli di altitudine del Trentino.
La carpa è facilmente allevabile anche in cattività, l'acquacoltura della carpa è diffusa soprattutto in estremo Oriente, in Cina e Giappone, dove viene utilizzata sia per scopi alimentari che ornamentali.
La carpa Koi o carpa giapponese, infatti, è una varietà ornamentale addomesticata della carpa comune, molto colorata (blu, gialla, rossa, nera) ed allevata per scopi decorativi in stagni e laghetti da giardino. Nella cultura popolare orientale la carpa è simbolo di amore e amicizia, tanto che proprio per questo significato viene rappresentata spesso in tatuaggi.
La carpa è uno dei pesci d'acqua dolce maggiormente fatto oggetto di vanto da pesca sportiva, proprio a causa delle grandi dimensioni che può raggiungere e della resistenza che oppone alla cattura.
È stato coniato un termine per indicare la sua pesca: carpfishing, caratterizzato da esche di origine vegetale, il mais è la più usata, e da una particolare tecnica di fondo, dato che la carpa predilige nuotare sul fondale alla ricerca di cibo.
Considerata la qualità non eccelsa delle sue carni, spesso gli esemplari catturati vengono liberati, soprattutto da quando la carpa è stata dichiarata specie vulnerabile dalla lista rossa dello IUCN [the International Union for Conservation of Nature].
La carpa è un pesce molto digeribile, ricco di vitamina A, dalle carni grasse e saporite che viene apprezzato soprattutto in Estremo Oriente. In Italia ed in Occidente, invece, le sue carni non sono considerate eccelse, ma questo è dovuto soprattutto al fatto che la carpa ricerca il cibo sul fondo, mettendo il muso nel fango, quindi la sua carne prende facilmente il sapore del fango.
Quando la si vuol cucinare, dunque, è preferibile comprare carpe di allevamento, in cui questo problema non si presenta. In Italia il consumo di carpa è limitato a quelle realtà gastronomiche che si affacciano su un lago, per esempio, intorno al lago Trasimeno avremo come piatto tipico la carpa in porchetta, sulle coste del lago di Bolsena, invece, si potrà gustare la carpa in umido, infine sul lago di Garda la ricetta tradizionale vede abbinare la carpa alle cipolline in agrodolce.
La carpa può essere causa di un'allergia alimentare molto grave dovuta alla presenza massiccia di una proteina, la parvalbumina.
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