Il catione d'argento (Ag+) ha la capacità, in vitro, di uccidere velocemente i batteri, e per questo è stato utilizzato, ed è utilizzato tutt'ora, come agente antibiotico (disinfettante), per contrastare infezioni di varia natura.
Oggi viene utilizzato marginalmente, soprattutto come antibiotico in garze e creme, anche se con poca evidenza scientifica riguardo la sua reale efficacia; oppure come rivestimento per dispositivi medici come cateteri, tubi endotracheali, ecc, in questo caso con maggiore evidenza scientifica, anche se ancora da confermare in modo definitivo.
L'argento colloidale è un colloide (uno stato intermedio tra la soluzione e la dispersione, dove una sostanza si trova in uno stato finemente disperso) utilizzato come antibiotico dai medici e soppiantato negli anni 40 del secolo scorso dall'avvento degli antibiotici.
Da qualche decennio l'argento colloidale è stato riproposto, sottoforma di integratore alimentare o medicina omeopatica, non solo per le sue proprietà antibiotiche, ma come vera e propria panacea. Su alcuni siti si propone l'argento colloidale come sostanza in grado di curare innumerevoli malattie, tra cui troviamo ovviamente anche il cancro, il diabete e le patologie cardiovascolari (cioè i malanni cronici più diffusi).
L'argento colloidale non è esente da rischi. Quello più comune è argiria, una manifestazione cutanea che provoca una colorazione grigio-bluastra della pelle e delle mucose. Inoltre, l'argento colloidale può interferire con alcuni medicinali (per esempio con alcuni antibiotici e la tiroxina), e scatenare reazioni allergiche.
Come integratore, nessuno accertato; può essere utile come battericida nei rivestimenti di alcuni dispositivi medici.
Non essendoci alcune evidenza scientifica che ne suggerisca l'utilizzo, non esiste una dose consigliata.
L'argento colloidale, allo stato attuale della ricerca, è un integratore inutile e potenzialmente molto dannoso. La FDA americana ha proibito il suo utilizzo nei medicinali (è ancora possibile trovarlo come integratore) e nel 2009 ha lanciato un'allerta per quanto riguarda il rischio di argiria in seguito all'assunzione di argento colloidale.
Severe generalized argyria secondary to ingestion of colloidal silver protein
Systemic argyria associated with ingestion of colloidal silver
Silver products for medical indications: risk-benefit assessment
Argyria following the use of dietary supplements containing colloidal silver protein
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