L'acido urico è un prodotto di scarto del fegato che deriva dalla distruzione delle cellule del corpo. Circola nel sangue in parte libero ed in parte legato a proteine di trasporto, viene eliminato dal nostro organismo attraverso i reni e quindi si ritrova nelle urine (valori normali 340-500 mg/giorno).
Tuttavia, quando c'è qualche problema nell'escrezione di questo acido urico, aumenta la sua concentrazione nel sangue.
La concentrazione di acido urico nel sangue, quando supera i 7 mg/dl, viene definita uricemia e si verifica a causa o di una diminuita eliminazione oppure per una aumentata produzione di acido urico.
Per valutare l'uricemia, basta un normale prelievo di sangue, effettuato in un paziente a digiuno da almeno 8-10 ore.
I valori di riferimento sono per le femmine 2,4-6,5 mg/dl, mentre per i maschi 3,4-7 mg/dl.Ovviamente esistono delle lievi variazioni che dipendono dal laboratorio di analisi che esegue l'indagine.
Valori superiori a quelli di riferimento possono essere causati da diabete mellito, anemia perniciosa, digiuno, emolisi, leucemia, linfomi, policitemia, alcolismo, psoriasi, morbo di Paget, ustioni, iperparatiroidismo, farmaci (citostatici, diuretici, salicilati) ma soprattutto da malattie come la gotta e l'insufficienza renale cronica (IRC).
Valori inferiori possono essere determinati da epatite acuta, malattia di Wilson, linfoma di Hodgkin, mieloma multiplo, sindrome di Fanconi, gravidanza, farmaci (FANS, gli steroidi, estrogeni, allopurinolo, dicumarolici).
Come già detto in precedenza, l'acido urico dovrebbe essere eliminato per via urinaria dall'organismo, ma quando questo non succede si accumula nel sangue.
Essendo poco solubile, tende a precipitare formando dei cristalli che si accumulano soprattutto a livello delle componenti articolari (tendini, cartilagini e legamenti), dell’orecchio e del rene, con la formazione dei calcoli renali.
La tipica malattia correlata con l'aumento dei livelli di acido urico nel sangue (livelli superiori a 10 mg/dl) è la gotta.
I problemi di deglutizione, o disfagia, sono dovuti a diverse cause e patologie e si possono curare con apposita dieta e riabilitazione specifica.
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La frattura del collo del femore, molto comune negli anziani, interessa la porzione di osso compresa fra la testa e la regione sottotrocanterica dell'osso femorale.
Per calcolosi salivare, o scialolitiasi, si intendono delle formazioni di minerali cristallizzati, simili a pietre, che si formano nelle ghiandole salivari.
I gangli, o cisti sinoviali, sono grumi non cancerogeni che si sviluppano tipicamente lungo i tendini o le articolazioni.
L'erisipela è una dermoipodermite batterica acuta, ovvero un'infezione degli strati più profondi della pelle.
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