Lo spinarolo (Squalus acanthias) è uno degli squali più conosciuti e diffusi nel Mediterraneo assieme al palombo e alla verdesca.
Lo spinarolo abita un po' tutti i mari temperati del pianeta, prediligendo le zone costiere, superando solo raramente i 200 metri di profondità. Viene considerato una specie in stato vulnerabile a livello globale (lista rossa IUCN).
Lo spinarolo viene commercializzato soprattutto in Europa (Francia, Germania e Inghilterra in primis), in Cile, negli Usa, in Canada, in Cina e in Nuova Zelanda.
Viene catturato con reti a strascico e reti da posta.
Lo spinarolo è uno squalo dal corpo molto affusolato, di modeste dimensioni: da un minimo di 1 m a un massimo di 1,60 m di lunghezza per un peso massimo di 9 kg.
Il nome "spinarolo" gli deriva dalle due pinne dorsali spinate che vengono usate per scopo difensivo.
La pinna caudale è eterocerca, ossia asimmetrica, con il lobo superiore più grande del lobo inferiore.
La colorazione è grigiastra sul dorso e biancastra sul ventre con macchie bianche laterali.
Vive e si muove in branchi, e si nutre principalmente di molluschi o di pesci più piccoli (merluzzi, aringhe...).
Lo spinarolo è una specie ovovipara, ossia la femmina partorisce piccoli già formati dopo una gestazione molto lunga di 2 anni (il periodo più lungo per qualsiasi animale conosciuto).
L'aspettativa di vita è molto alta, può arrivare fino a 100 anni.
Lo spinarolo viene spesso venduto già spellato, in tranci, poiché la sua pelle è molto coriacea e difficile da togliere. Le sue carni sono di un colore rosa chiaro, sode e brillanti, e abbondano di fibre bianche poiché non è un veloce nuotatore.
Sono considerate carni pregiate anche perchè non hanno praticamente spine, tolta la cartilagine centrale.
Lo spinarolo si presta a svariate ricette, nelle zuppe di pesce, fritto, al forno, in umido, all'acquapazza e così via.
In Cina le sue pinne vengono spesso usate per fare la famosa quanto discussa zuppa di pinne di squalo.
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