Gli integralisti alimentari

Indice delle risposte pubblicate

Spettabile Redazione, tra i tanti articoli contro l'alimentazione vegetariana il Vostro, spicca decisamente per disinformazione e strumentalizzazione della letteratura scientifica a favore di questo tipo di diete. La posizione dell'ADA & DoC del 2003, il cui riferimento criptato vi guardate bene dal citare in bibliografia di riferimento, onde evitare che qualche scrupoloso lettore decida di consultarla, screditandoVi, recita infatti: L'American Dietetic Association ed i Dietitians of Canada affermano che le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e che comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Su tale posizione si colloca anche la Mayo Clinic nonché le nuove linee Guida Americane. Il concetto che una dieta sia adeguata esclusivamente per la presenza dei cibi animali è inoltre superato alla luce delle più recenti acquisizioni della scienza delle nutrizione, che ha individuato l'importanza dei cibi vegetali per il mantenimento della salute, nonché la potenziale nocività dei cibi animali. Riteniamo quindi che il Vostro articolo costituisca un fulgido esempio di cattivo utilizzo di risorse che, se utilizzate in modo differente, potrebbero certamente contribuire all'opera di miglioramento della salute pubblica, attraverso un'informazione a favore delle diete a base vegetale.

 

 

 

 

Ricevo quasi settimanalmente delle email da parte di associazioni vegetariane che non perdono occasione per condannare il consumo di carne e derivati. Sinceramente non approvo l'approccio dei vegetariani nella promozione del proprio stile di vita e della propria filosofia alimentare, decisamente troppo aggressivo e votato alla demonizzazione dell'altrui comportamento, un approccio integralista basato su presupposti etici piuttosto che scientifici. Io apprezzo un utilizzo della scienza come strumento per dimostrare come alcuni comportamenti siano più efficaci di altri al fine di ottenere una qualità di vita più alta possibile. In questo tipo di approccio tutto può essere messo in discussione perché non esistono dogmi e scelte etiche a priori. Se tra 10 anni verrà dimostrato inequivocabilmente che chi ha il colesterolo alto vive di più (esistono già teorie al riguardo...) o che i nitriti contenuti nei salumi non sono cancerogeni, io sarò il primo a cambiare idea e a modificare la mia proposta di alimentazione corretta.

 

 

I vegetariani più attivi nella propaganda del loro stile di vita, invece, sfruttano semplicemente la scienza per dimostrare che la loro scelta è quella giusta e mangiare carne è profondamente sbagliato. In questo approccio ci sono due grandi errori di fondo:

1) se cerco una dimostrazione scientifica ad una scelta etica (che non può essere messa in discussione), sarò portato naturalmente a perdere di obbiettività.

È quello che accade all'autrice della mail, che accusa il mio articolo di dire cose che non sono scritte, partendo per la tangente, infatti:

  • l'articolo non dice che le diete vegetariane non possano essere corrette;
  • l'articolo non dice che la carne e i derivati sono necessari in una dieta equilibrata.

Quello che probabilmente infastidisce l'autrice, ma sul quale non sa controbattere, è il fatto che i vegetariani confrontati con una popolazione salutistica, ma che non esclude i cibi animali, non hanno una salute migliore, invecchiano e muoiono allo stesso modo. Quindi, la dieta vegetariana equilibrata contro una dieta onnivora equilibrata non comporta alcun vantaggio. Il grande difetto dei vegetariani, a mio parere, sta proprio nel motivo della loro scelta, che è etica e non salutistica, e questo porta a considerare gli altri come persone da redimere. Io non approvo le scelte alimentari del 90% delle persone che frequento, ma non mi metto di certo a giudicarli dal punto di vista etico. Se vogliono mangiare schifezze, fatti loro, io scelgo un approccio diverso perché voglio vivere meglio, e vivo effettivamente meglio. I vegetariani possono dire lo stesso?

 

 

 

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