La nux vomica (noce vomica) è un albero originario del Sud-Est asiatico, il cui nome completo è Strychnos nux-vomica, ovvero l'albero della stricnina, particolarmente diffuso in India, Birmania, Tailandia, Sri Lanka, Cina, Indonesia e Australia.
La stricnina è, come noto, un alcaloide altamente tossico, usato soprattutto nella produzione di pesticidi contro i roditori, ma è velenoso anche per l'uomo, se inalato o ingerito provoca convulsioni e asfissia fino alla morte.
Eppure il rimedio omeopatico nux vomica e la stricnina vengono ottenuti dalla stessa pianta, più precisamente dai semi essiccati e polverizzati.
Il frutto della nux vomica assomiglia ad una grande mela di colore arancione, al cui interno sono disposti i semi di forma discoidale e di consistenza dura, nel numero di circa 5-8 semi per ogni frutto.
La differenza fondamentale tra il rimedio omeopatico e il veleno sta, ovviamente, nel dosaggio: la dose letale per l'uomo di stricnina va dai 30 ai 120 mg. Nelle compresse che troviamo in commercio il dosaggio è molto minore e poi la nux vomica viene miscelata a tanti altri eccipienti e principi attivi (carbone vegetale, lattosio, magnesio, antimonio etc...).
Nella medicina ayurvedica orientale la nux vomica viene usata da secoli per produrre l'hudar, una miscela indicata per i casi di ipertensione ed eccessiva irritabilità, in questo caso i semi vengono prima messi in ammollo per alcuni giorni, poi cotti nel latte.
In Occidente la nux vomica è stata utilizzata come medicinale almeno fino ai primi anni del Novecento ma poi è caduta in disuso, proprio perchè i suo semi contengono veleno e alcune commissioni nazionali l'hanno classificata come erba non approvata (per esempio la Commissione E tedesca).
Attualmente il suo utilizzo si limita all'omeopatia e all'erboristeria, fermo restando che su ogni confezione di nux vomica deve essere scritto in etichetta: "medicinale omeopatico senza indicazioni terapeutiche approvate".
Le principali proprietà che vengono riconosciute alla nux vomica sono quelle di:
In generale la nux vomica viene consigliata a quelle persone che vivono molto intensamente e subiscono gli effetti dello stress (insonnia, nervosismo, cattiva digestione, affaticamento e così via...).
Le dosi consigliate vanno assolutamente rispettate: 2-3 compresse al giorno (o massimo 5 gocce al giorno) per un massimo di 15 giorni, per evitare che il sovraddosaggio porti a spiacevoli effetti collaterali (senso di confusione e di stordimento, stanchezza, intorpidimento muscolare).
Ricordo che, come per tutta la medicina omeopatica, non è mai stata dimostrata l'effettiva efficacia della nux vomica, anche se continuano gli studi e le sperimentazioni, come ad esempio nel caso del trattamento dei tumori.
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