Il cromo è un metallo presente in piccola quantità nell'organismo. Fu scoperto in Francia alla fine del Diciottesimo secolo, ma solo nel 1960 fu chiarita la sua funzione nell'uomo. Fa parte degli "oligoelementi", ovvero i minerali presenti in tracce nell'organismo, ma comunque essenziali per il corretto funzionamento dell'organismo stesso. Si trova in molte piante, e soprattutto nei cereali, nel fegato, nella carne, nel lievito di birra.
Il cromo è molto importante perché fa parte del GFT, il fattore di tolleranza al glucosio, una molecola che potenzia l'effetto dell'insulina.
La carenza di cromo è molto rara ed è causata da un deficit delle proteina cromodulina, il trasportatore del cromo nell'organismo.
Il cromo viene promosso come integratore per migliorare il controllo dell'insulina in persone con pre-diabete di tipo 1 e 2, e in soggetti con una glicemia elevata a causa dellassunzione di farmaci steroidei. Viene promosso anche come integratore utile per la depressione, la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), l'abbassamento del colesterolo cattivo, e l'aumento del colesterolo buono nelle persone che assumono farmaci per il cuore beta-bloccanti. Il cromo ha anche una discreta fama nel modo del fitness, perché viene venduto come integratore per aumentare la massa muscolare (in quanto potenzierebbe l'effetto anabolico dell'insulina); per il dimagrimento in quanto favorirebbe la perdita di grasso corporeo; e per aumentare le prestazioni atletiche in generale.
In realtà, gli studi scientifici attualmente hanno riconosciuto al cromo solo la capacità di prevenire eventuali carenze, e forse di migliorare la situazione in alcuni soggetti che presentano livelli non ottimali.
Il cromo è un potente inquinante ambientale nella sua forma esavalente, potenzialmente cancerogena. Come integratore, viene venduto sottoforma di sali di cromo (soprattutto cromo picolinato), che viene assorbito con facilità.
Il cromo può causare problemi intestinali alle normali dosi raccomandate, un sovradosaggio può determinare disturbi più gravi come anemie, disturbi e epatici e renali.
L'integrazione di cromo è sconsigliata a chi soffre di problemi al fegato o ai reni, e a chi è affetto da problemi psicologici e psichiatrici (schizofrenia, ansia, depressione...). I diabetici devono fare attenzione perché il cromo potrebbe abbassare la glicemia e rendere eccessive le dosi di insulina somministrate.
Prevenzione della carenza di cromo. L'assunzione di cromo in quantità inferiori alla RDA (dose giornaliera raccomandata) prevengono eventuali carenze perché sono efficaci nel mantenere i giusti livelli nell'organismo.
Diabete di tipo 2. Assumere un integratore di cromo potrebbe aiutare i pazienti con insulinoresistenza nella gestione della glicemia, e diminuire la tendenza all'aumento del grasso corporeo. Questi studi, ancora provvisori, suggeriscono che i maggiori beneficiari dell'integrazione di cromo potrebbero essere i soggetti che hanno un'alimentazione povera di cibi che contengono cromo, ovvero presentano livelli bassi di cromo nell'organismo. Il beneficio, in questo caso, sarebbe limitato a questi soggetti.
Gli studi sul diabete hanno utilizzato 200-1000 mcg (microgrammi) al giorno suddivisi in diversi momenti della giornata; oppure una speciale formula costituita da 600 mcg al giorno di cromo in associazione a 2 mg di biotina. La dose giornaliera raccomandata per gli adulti va da 20 a 50 mcg al giorno a seconda dell'età e del sesso.
Per una integrazione preventiva sono sufficienti dosi inferiori alla RDA, per evitare sovradosaggi e considerando che il cromo è facilmente ottenibile con l'alimentazione e pochissimi soggetti presentano carenze. Le quantità contenute in un multivitaminico sono generalmente più che sufficienti.
Il cromo è un integratore che possiamo considerare inutile nei soggetti sani: i benefici per gli sportivi e per chi vuole dimagrire non sono assolutamente dimostrati.
Per alcune patologie, come nel diabete, l'integrazione può essere utile anche se allo stato attuale non si può dire nulla di defintivo. L'integrazione di cromo in questi casi va eventualmente valutata con il proprio medico.
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