L'acido aspartico (o aspartato) è un aminoacido non essenziale (può essere sintetizzato dall'organismo) abbondantemente presente in natura. Deve il suo nome dal fatto che Plisson, che lo scoprì nel 1827, lo isolò partendo dal succo di asparagi.
Esistono due forme di aspartato, l'acido L-aspartico e l'acido D-aspartico, quest'ultimo possiede minori funzioni metaboliche ed è anch'esso utilizzato come integratore (vedi articolo sull'acido D-aspartico).
L'acido L-aspartico possiede svariate funzioni: entra nel ciclo di Krebs e nel ciclo dell'urea (contribuendo ai meccanismi di smaltimento dell'ammoniaca), è uno degli aminoacidi glucogenetici (può essere convertito in glucosio quando l'apporto di carboidrati è insufficiente); infine partecipa anche alla formazione degli acidi nucleidi (DNA e RNA).
Come integratore, l'aspartato è utilizzato insieme ai minerali potassio e magnesio nelle formule per prevenire i crampi, è anche promosso come integratore per migliorare la performance, sia nelle gare di resistenza che in quelle di breve durata.
L'assunzione di aspartato non comporta di per sé particolari problemi, se non lievi disturbi intestinali, soprattutto se assunto lontano dai pasti. Siccome l'acido L-aspartico presente negli integratori è spesso associato ad altre sostanze, che a sua volta possono presentare controindicazioni ed effetti collaterali, bisogna valutare nel complesso i potenziali effetti avversi dei vari integratori. Le sostanze più comunemente associate all'acido aspartico sono il potassio, il magnesio e l'arginina.
Riduce la probabilità di crampi nelle discipline di resistenza
Il dosaggio consigliato varia da 500 a 1000 mg di aspartato, prevalentemente con il fine di reintegrare il potassio e il magnesio perduto con l'esercizio. Se lo scopo è quello di prevenire i crampi, va assunto prima dell'esercizio fisico.
L'acido L-aspartico, in associazione a potassio e magnesio, può avere un qualche ruolo nella prevenzione dei crampi, ma questa affermazione non è dimostrata scientificamente e inoltre non è dimostrato che l'aspartato possa incrementare in alcun modo la prestazione.
In definitiva, chi soffre cronicamente di crampi può tentare di migliorare la situazione con un integratore di asparato, e valutarne gli effetti. L'integrazione non ha senso qualora venga effettuata solo nella speranza di incrementare la prestazione.
Il rientro a lavoro può risultare problematico: stress, fatica, mancanza di tempo, alimentazione trascurata e conseguente bruciore di stomaco persistente.
Il lattosio è spesso responsabile di intolleranze, ai danni di chi non possiede il corretto apporto di lattasi, l’enzima responsabile della scissione del lattosio in glucosio e galattosio.
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