VES è l'acronimo di Velocità di EritroSedimentazione, ed è un esame molto importante per valutare lo stato di salute dell'organismo e la presenza di svariate patologie.
L'analisi della VES si basa sul fatto che il sangue contiene una parte corpuscolata e una liquida. Quando un campione di sangue (addizionato con anticoagulante) viene messo in un recipiente i globuli rossi tendono a sedimentare (cioè a precipitare accumulandosi sul fondo del recipiente), spinti dalla forza di gravità.
Tale tendenza alla sedimentazione è contrastata dalla forza di galleggiamento e dalla carica negativa della superficie degli eritrociti, che fa sì che si respingano tra loro.
Se nel plasma sono presenti proteine a carica positiva, che favoriscono l'impilamento delle emazie, può aumentare la tendenza a precipitare dei globuli rossi. Risale al primo dopoguerra la scoperta che, in gravidanza, aumentava la velocità di sedimentazione degli eritrociti. Si pensò allora di utilizzare tale velocità come indicatore diagnostico.
Nacque così la VES, uno degli esami di laboratorio più utilizzato, nel bene e nel male, come vedremo.
Il valore della VES dopo 1 ora varia a seconda dell'età e del sesso. Nel neonato non superano i 2 mm, nel maschio adulto arrivano a 10 mm, nella femmina adulta a 15 mm, e arrivano a superare i 20 mm nell'anziano.
Ecco una semplice formula per ricavare i valori di riferimento per la VES:
La VES aumenta soprattutto nelle condizioni fisiologiche o patologiche che implicano un aumento di fibrinogeno, betaglobuline, alfaglobuline e gammaglobuline, tutte proteine del plasma con carica negativa che accelera la sedimentazione dei globuli rossi.
In genere la VES alta è indice di infiammazione in corso, tuttavia le patologie che ne determinano un aumento sono moltissime e quindi non è semplice interpretare il risultato. Per esempio, una velocità superiore a 100 potrebbe segnalare un tumore maligno o un'artrite reumatoide, ma la sua normalità non può escludere la presenza di queste patologie.
In alcune patologie, come le collagenopatie, le malattie reumatiche e il morbo di Hodgkin, esiste un a correlazione tra i valori della VES e il grado di attività della malattia. L'esame, in questi casi, risulta utile ai fini del monitoraggio delle condizioni di un paziente o dell'efficacia di una terapia.
Condizioni che aumentano lievemente la VES: anemia, artrosi, gotta, gravidanza, postpartum, mestruazioni, infezioni da cytomegalovirus, toxoplasmosi, rickettsiosi; cirrosi, colite ulcerosa.
VES tra 20 e 50 mm: anemia, artrosi, gotta, gravidanza, postpartum, mestruazioni, infezioni da cytomegalovirus, toxoplasmosi, rickettsiosi; cirrosi, colite ulcerosa.
VES tra 50 e 90 mm: linfoma, febbre reumatica, artrite reumatoide, artrite temporale di Horton, epatite virale, mononucleosi, glomerulonefrite, metastasi epatiche, ictus, infarto miocardico acuto, tubercolosi, mononucleosi, morbo di Crohn.
VES tra 90 e 100 mm: mieloma, leucemie, polimialgia reumatica, LES, artrite reumatoide, tromboflebite, endocardite subacuta, polmonite, colangite, osteomielite, pielonefrite, ascessi, post cardiochirurgia, carcinoma mammella, carcinoma polmonare, infarto polmonare.
La VES è inferiore alla norma principalmente in presenza di alcune patologie quali l'anemia drepanocitica, la policitemia e l'insufficienza cardiaca.
Anche un danno a carico del fegato può diminuire i valori della VES, e questo può avvenire anche durante una patologia che tende ad aumentarne i valori (altro motivo per affiancare alla VES un'anamnesi il più possibile accurata e altri esami di laboratorio).
La VES va richiesta come esame ispettivo, insieme alla proteina C reattiva, se si sospetta una malattia proliferativa, necrotizzante o infettiva.
L'opportunità di eseguire o meno tale esame in mancanza di un preciso quesito clinico è stata oggetto di dibattito internazionale, in quanto molto spesso un valore alterato non significa nulla dal punto di vista clinico.
La VES è compresa tra i test che vengono richiesti prima di un ricovero in ospedale, tuttavia questa pratica fornisce elementi diagnostici in una percentuale di casi inferiore al 10 per cento del totale. Questo ha fatto dubitare del valore della VES come esame di routine.
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