Le neuropatie comprendo tutti i disturbi che interessano il sistema nervoso periferico (SNP). Possono interessare un solo nervo (mononeuropatie) oppure più nervi contemporaneamente (polineuropatie).
Il SNP è la porzione di sistema nervoso mielinizzata che ha origine dalle radici del midollo spinale. Comprende i nervi cranici (ad eccezione del I e del II), le radici spinali, i nervi periferici somatici e il sistema nervoso autonomico.
Può essere colpito da una grande varietà di patologie, ma nonostante le possibili alterazioni siano moltissime, i segni e sintomi che si possono valutare sono pochi e sempre i medesimi, in gran parte, facilmente riconoscibili.
I fattori che causano una neuropatia sono diversi ma tutti convergono nel determinare un danno a un nervo periferico. Le sostanze o patologie implicate sono le seguenti:
Esistono differenti sistemi per classificare le neuropatie. Una prima possibilità è suddividerle a seconda della topografia, cioè a seconda di quali siano le regioni coinvolte. Questa classificazione consente, nell'ambito di un esame obiettivo neurologico, di definire la presenza di una mono- o polineuropatia a seconda del coinvolgimento dei rami e dei singoli nervi.
Per definire una diagnosi, la classificazione topografica non è sufficiente, in quanto sono necessari ulteriori dati per definire una patologia.
Si rende pertanto necessario integrare le seguenti classificazioni:
I segni e sintomi presenti in pazienti affetti da una neuropatia periferica sono i seguenti:
La diagnosi si avvale in primo luogo della clinica e dell'esame obiettivo medico. Per distinguere in maniere più precisa le neuropatie prevalentemente assonali da quelle prevalentemente mieliniche vengono in aiuto metodiche strumentali. Un esame di fondamentale importanza è l'ENG-EMG (elettroneurografia-elettromiografia), l'ENG permette di valutare il nervo nella sua integrità e permette di identificare quale porzione del nervo (mielina o assone) è interessata dalla patologia. L'EMG rappresenta invece l'esame a carico del muscolo e permette di capire il suo grado di funzionamento, il grado di innervazione e se possiede alterzioni.
Nei casi in cui l'esame ENG-EMG non sia sufficiente nell'identificare la natura della lesione si utilizzano la biopsia del nervo e la biopsia cutanea.
La biopsia del nervo consiste nel prelievo di un piccolo segmento di nervo surale e il suo successivo studio.
La biopsia cutanea viene utilizzata per valutare i piccoli nervi organizzati nella cute (sensitivi e autonomici). Infine una metodica recente è rappresentata dalla risonanza magnetica-neurografica che permette di studiare il percorso dei singoli nervi dalla radice fino alla terminazione e identificare il tipo di lesione (infiammatoria, degenerativa ecc..).
Gli obiettivi del trattamento delle neuropatie consistono nell'eliminazione (dove possibile) o gestione della condizione che ha causato la patologia e nell'alleviare i sintomi clinici. Sfortunatamente in molte malattie neuropatiche non esiste una cura e quindi non si asssite all'eradicazione della patologia, perciò la terapia consta nell'utilizzo di farmaci sintomatici volti ad alleviare i sintomi.
Nei casi in cui sia possibile eliminare con successo il fattore che ha causato la neuropatia si assiste, generalmente, alla scomparsa del quadro sintomatologico. Fanno parte di questa categoria le neuropatie causate dall'abuso alcolico, dall'esposizione di sostanze tossiche o farmaci e dalle carenze vitaminiche.
I farmaci utilizzati per alleviare i sintomi includono gli antidolorifici (es. FANS), oppiacei (es. tramadolo, ossicodone), antiepilettici-anticonvulsionanti (es. gabapentin, pregabalin), antidepressivi SNRI (es. duloxetina) e immunoglobuline per via endovenosa.
Oltre alla terapia farmacologica sintomatica esistono altre procedure per alleviare il dolore e vengono utilizzate nei casi in cui i farmaci si rilevino inefficaci; queste terapie sono rappresentate dalla stimolazione nervosa elettrica transcutanea (TENS), dalla plasmaferesi e dalla fisioterapia.
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