La dieta Mayo Clinic è il modello alimentare ideato da una delle organizzazioni per la pratica e la ricerca medica più famose e potenti del mondo, la statunitense Mayo Clinic. Non va confusa con la dieta Mayo, una fad diet molto squilibrata, a base di pompelmo e proteine.
Si tratta di un modello alimentare per la vita, basato sulla modifica progressiva delle abitudini alimentari e degli stili di vita, con lo scopo di abbandonare le cattive abitudini e di sostituirle con quelle buone.
La base del modello è la piramide alimentare della Mayo Clinic, che a differenza di quella della dieta mediterranea ha alla base frutta e verdura, seguiti dai cereali e i legumi, le carni magre e i latticini, e in cima alla piramide i condimenti grassi e i dolci.
La dieta Mayo Clinic non prevede il calcolo delle calorie, ma semplicemente di seguire le indicazioni della piramide alimentare, e di evitare le "cattive abitudini" a favore delle buone.
Tra le cattive abitudini troviamo:
Tra quelle buone, invece, troviamo:
La dieta prevede due settimane "rigorose" (Loose it!) (senza dolci e alcolici), con un introito calorico limitato a 1200-1800 kcal (a seconda del sesso e del peso di partenza), per perdere subito 3-5 kg, per poi seguire una fase di dieta meno dura (Live it!), allo scopo di perdere circa 1/2-1 kg la settimana.
L'attività fisica consigliata è di almeno 30 minuti al giorno, e deve essere "mediamente intensa", intesa come un'attività che faccia sudare leggermente e che comporti un aumento del battito cardiaco abbastanza marcato sebbene non eccessivo.
La dieta Mayo Clinic è stata elaborata da nutrizionisti esperti e dal punto di vista nutrizionale non si può di certo dire che non sia equilibrata. La piramide alimentare è di certo da apprezzare, perché alla base dell'alimentazione di quasi chiunque al giorno d'oggi ci devono essere la frutta e la verdura, cibi sazianti e ipocalorici, necessari per mantenere basso l'introito calorico.
Ci sono tuttavia anche degli aspetti che non condivido molto.
Primo, l'eccessiva glorificazione dei cereali integrali, la moda del terzo millennio: i sostenitori di questi cibi mi devono spiegare come pochissimi grammi di fibra (e di minerali, e di vitamine) in più contenuti nei cereali integrali possano davvero fare la differenza nell'alimentazione di un individuo.
Secondo, il fatto che non si metta limiti al consumo di verdura e frutta non tiene conto del fatto che in una dieta va considerata anche la massa alimentare totale e non solo le calorie, altrimenti si possono avere (e in genere si hanno) brutte sorprese quando si sale sopra la bilancia.
Terzo, il fatto di puntare molto sulla qualità dei cibi e non abbastanza sulla quantità (non si prevede di contare le calorie e vengono dati - nel libro - pochi programmi alimentare precompilati) non è il massimo: è abbastanza ottimistico pensare che con poche indicazioni si riesca davvero a dimagrire 1 kg la settimana, per ottenere questo risultato una volta a regime, bisogna seguire regole molto precise e un piccolo sgarro può vanificare gli sforzi di uno o due giorni di dieta.
La dieta Mayo Clinic, in parole povere, cade un po' negli stessi errori della dieta mediterranea: si banalizza il problema del dimagrimento, evidenziando il perché si mangia troppo, e cioè a causa delle abitudini sbagliate, ma quando si arriva al dunque, e cioè alle strategie per cambiare abitudini, e alle strategie per mangiare meno calorie e quindi dimagrire, il metodo lascia un po' a desiderare. Anche leggendo le recensioni negative che vengono date al libro su Amazon queste mie perplessità vengono confermate.
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