Arriva il Natale, e puntualmente arrivano anche i dolci tipici, panettone e pandoro in primis.
Abbiamo già trattato in altri articoli l'argomento, specificando che il panettone e il pandoro (ma soprattutto il primo) sono dei veri e propri vanti della pasticceria italiana, apprezzatissimi anche all'estero, e soprattutto dai francesi, che adorano il panettone e ne fanno incetta di rientro dalle vacanze, al punto che nella zona di confine del Piemonte (per esempio a Cuneo) nelle pasticcerie si trova il panettone già da metà agosto... Panettone destinato, appunto, ai turisti francesi.
Purtroppo in Italia questo prodotto di punta della pasticceria italiana è consumato solo a Natale, e questo è un vero peccato.
In questo articolo cercheremo di capire se questi due dolci tipici di Natale sono compatibili con un'alimentazione sana, sia dal punto di vista qualitativo che da quello quantitativo (quest'ultimo ben più importante per noi)... Ovvero se "fanno ingrassare".
Il panettone e il pandoro devono sottostare a un rigido disciplinare (determinato da una legge) che ne disciplina sia la qualità degli ingredienti, che la procedura di realizzazione.
Questo disciplinare deve essere seguito da tutti i produttori che vogliono vendere un prodotto denominato "panettone" (o "pandoro"), anche da chi realizza e vende un prodotto economico, di qualità "bassa". Per esempio, nessuno può produrre un panettone fatto con la margarina o l'olio di palma: bisogna obbligatoriamente usare il burro. Nessuno può produrre un panettone in 4 ore, usando lievito di birra in quantità importanti, ma deve bensì obbligatoriamente utilizzare il lievito madre.
Qualunque panettone, per "scadente" che sia, è fatto con il lievito madre e il burro, e deve sottostare anche ad altre regole che lo rendono senza ombra di dubbio un prodotto genuino e senza caratteristiche che lo rendono in alcun modo dannoso per la salute.
Ovviamente noi non ci accontentiamo, e consigliamo di non accontentarsi della qualità offerta dai panettoni venduti per pochi euro al supermercato, preferendo produzioni artigianali di maggiore qualità. Tuttavia è indubbio che, nel caso del panettone, non abbiamo bisogno di leggere gli ingredienti per capire se dobbiamo scartarlo perché, per esempio, contiene grassi non genuini o addirittura dannosi (come i grassi trans). E lo stesso vale per il pandoro.
Concludendo: panettone e pandoro non fanno male, dal punto di vista della qualità degli ingredienti sono ineccepibili e superiori a praticamente qualunque merendina presente sul mercato.
Qui arrivano le note dolenti. Panettone e pandoro hanno una densità calorica pari a poco meno di 400 kcal per 100 g (è compresa tra 360 e 380 kcal/hg, in media). Questo li colloca nella media dei dolci lievitati: stiamo parlando delle stesse calorie di una ciambella. Da questo punto di vista, non possiamo di certo dire che il panettone e il pandoro siano delle bombe caloriche, perché non è vero. Stiamo però parlando di dolci tradizionali (non "light") che, come tali, sono tutti alimenti molto calorici e, pertanto, "pericolosi" dal punto di vista della linea.
Quello che conta, nel caso dei dolci, è anche la quantità in grammi della porzione o, in altre parole, l'appetibilità del panettone. In questi casi, dobbiamo chiederci: "quante calorie di panettone devo mangiare, per ritenermi soddisfatto"? Se la risposta è 200 kcal, allora in linea di massima non ci sono problemi... Ma se la risposta è 800 kcal, allora i problemi ci sono, eccome.
Il panettone non è porzionato, e una porzione da 100 g è tutt'altro che "grande". Per mangiare 100 g di panettone occorrono poche decine di secondi. Assumere 400-500 kcal con il panettone (e lo stesso vale per il pandoro) è estremamente facile, e può essere tranquillamente fatto anche quando siamo già quasi sazi, per esempio a fine pasto. Portando magari il nostro pasto da 500 a 1000 kcal, ovvero raddoppiandone le calorie! È ovvio che, reiterando questo tipo di consumo anche solo 4-5 volte a settimana, per un mese, la maggior parte delle persone ingrasserà 1-2 kg, solamente a causa di questi dolci!
Il problema di questi dolci natalizi, è riuscire ad inserire il loro consumo all'interno di un'alimentazione normocalorica. Il fatto che il loro consumo sia stagionale, concentrato in un periodo dell'anno di un solo mese aggrava la situazione perché ci coglie impreparati: non siamo abituati a consumarlo, sappiamo che "tanto tra un mese non lo mangeremo più", e questo non fa altro che giustificare un consumo eccessivo.
Io risolvo la cosa acquistando una certa quantità di panettoni artigianali a fine novembre, che mi durano circa fino a Pasqua: il panettone per me diventa un dolce normale, di cui ho voglia solo ogni tanto. In questo modo riesco ad inserirlo nella mia alimentazione in modo più equilibrato. Ovviamente non dico che tutti debbano fare come me. Esistono anche altre strategie. Per esempio, invece di acquistare panettoni industriali a 3 euro al supermercato, si può puntare su prodotti artigianali o di pasticceria, acquistarne una quantità inferiore, e di conseguenza consumarne meno.
Insomma, bisogna cercare di capire che una fetta di panettone o di pandoro hanno tante calorie, e non possono essere mangiate a cuor leggero, se non si vuole ingrassare. Provate a pesare questi dolci prima di mangiarli, per avere un'idea delle calorie che state introducendo. Basta moltiplicare per 4 i grammi di prodotto, per avere una stima abbastanza precisa del potere nutritivo. Questo dato può fornirvi una buona base per capire se questi dolci natalizi sono più o meno pericolosi per la vostra linea.
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