Il riso dorato, riso d'oro o golden rice in inglese, è una varietà di riso geneticamente modificata, creata in laboratorio nel 1999 con lo scopo di rendere questa pianta capace di produrre betacarotene, il precursore della vitamina A.
L'obiettivo più ambizioso del progetto Golden Rice era quello di poter coltivare questa pianta OGM nelle zone dove c'è più carenza di vitamina A, quindi, in definitiva, di combattere la malattia causata dalla carenza di vitamina A attraverso l'alimentazione.
Nello specifico il golden rice avrebbe dovuto essere coltivato nelle zone più povere del Sud-Est asiatico e dell'Africa, dove le popolazioni meno abbienti si cibano, appunto, prevalentemente di riso.
In queste terre la VAD (Vitamin A Deficiency), ossia la carenza di vitamina A, è un problema molto serio che colpisce soprattutto le donne incinta e i bambini malnutriti già entro i primi 5 anni di vita. La VAD è responsabile di circa 2 milioni di morti all'anno e di 500.000 casi di cecità irreversibile. Nei casi meno gravi causa malformazioni scheletriche, ipovisione e difficoltà nella crescita.
Le ricerche sul Golden Rice sono iniziate nei primi anni Ottanta del secolo scorso su iniziativa della Fondazione Rockfeller statunitense, ma solo alla fine degli anni Novanta si è riusciti a creare il riso dorato, combinando il suo genoma con quello del pomodoro, del peperone, della carota, del mais e di un battere, Erwinia uredovora, per fare in modo che questo riso fosse capace di sintetizzare il betacarotene nella sua parte edule, il chicco di riso.
Nel 2005 è stata proposta anche una versione 2.0 del golden rice, con un quantitativo ancora maggiore di betacarotene.
Attualmente, febbraio 2018, il golden rice non viene ancora coltivato nei Paesi per i quali è stato brevettato ed è oggetto di continue controversie che sembrano senza vie d'uscita.
Molte grandi associazioni ambientaliste, tra le quali in primis Greenpeace, si sono battute per fare in modo che il riso dorato non divenisse una realtà produttiva in Asia o in Africa. Come mai?
Oltre al fatto, abbastanza ovvio, che vede gli ambientalisti schierarsi sempre a priori contro gli OGM come contro un qualcosa contro natura, sono prevalentemente politiche. Non concordano con il fatto che un Paese Occidentale debba intervenire "pesantemente e prepotentemente" nei problemi che affliggono i Paesi più poveri. Vedono mascherati, dietro il buonismo di trovare una soluzione alla carenza di vitamina A, interessi economici che rimarrebbero in mano all'Occidente. Una pianta OGM è, e rimane, di proprietà della multinazionale che la produce, non diventa un bene di tutti. La logica commerciale del riso dorato viene bocciata in pieno.
Inoltre, portano l'attenzione sul fatto che in quelle zone meno abbienti si sta già facendo qualcosa per combattere la VAD, su piccola scala piuttosto che su larga scala, cioè si stanno distribuendo integratori di vitamina A e si stanno promuovendo piccoli orti domestici per migliorare la salute delle donne e dei bambini che se ne occupano.
D'altro canto ci sono tanti anche studiosi e ricercatori che, invece, appoggiano l'introduzione del riso OGM come coltivazione in Asia e in Africa.
Ricerche condotte su un gruppo di bambini cinesi volontari hanno dimostrato che il betacarotene presente nei chicchi di riso dorato è stato convertito correttamente in vitamina A da parte dei soggetti coinvolti (American Journal of Clinical Nutrition, 2009). Certo, la dieta deve essere varia e diversificata e deve contenere anche lipidi, dal momento che la vitamina A è liposolubile. I lipidi, forse, sono il vero problema per le popolazioni più povere: essendo costrette a seguire diete povere di grassi, l'assorbimento della vitamina A è inferiore. Inoltre, altri studi e ricerche hanno dimotsrato che il golden rice non è allergenico.
Nel giugno del 2016, 110 premi Nobel hanno firmato una lettera con la quale esortavano Greenpeace ei suoi sostenitori ad abbandonare la loro campagna contro gli OGM e in particolare contro il Golden Rice, considerandolo una valida alternativa alimentare per i Paesi suddetti.
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato che gli OGM possono essere considerati degli alimenti sicuri, in virtù del fatto che, proprio a tutela del consumatore, sono quelli più controllati e analizzati.
Su questa scia anche le multinazionali che detengono il brevetto del riso OGM, come la Monsanto, hanno deciso di rilasciare licenze gratuite per favorire la semina di Golden rice ai coltivatori asiatici e africani che hanno un introito annuale inferiore ai 10 mila dollari annui.
Tuttavia, l'ostracismo di Greenpeace e di altre Onlus prosegue.
Vedi anche la nostra posizione sugli OGM: rischi e benefici.
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