Le etichette dell'acqua minerale sono davvero utili per imparare a scegliere al meglio quella più giusta per il proprio fabbisogno e la propria condizione fisiologica e di salute. Esistono, infatti, differenti tipologie di acque minerali, e per capirne la differenza bisogna imparare a leggere l'etichetta. Vi mostreremo come nel corso di questo articolo.
Sono diverse le informazioni riportate, molte delle quali sono obbligatorie e previste dalla normativa sulle etichette dell'acqua minerale. A livello comunitario il più recente aggiornamento della legge è la direttiva comunitaria n. 2003/40/CE del 2003, recepita nel nostro paese dai decreti del Ministero della Salute dell'11/9/2003 e del 29/12/2003.
Le novità, rispetto alle precedenti norme, riguardano soprattutto le sostanze potenzialmente pericolose che possono essere presenti nell'acqua e per cui si impongono dei limiti ancora più restrittivi rispetto al passato. Per chiarezza, si obbliga ad inserire, inoltre, l'indicazione "acqua sottoposta ad una tecnica di ossidazione all'aria arricchita di ozono", nel caso in cui venga usata questa tecnica. Questo perchè un tipo di trattamento del genere potrebbe rilasciare nell'acqua residui di metalli pesanti e arsenico.
Inoltre, nel caso in cui sia presente un contenuto di fluoro superiore a 1,5 mg/l, si deve indicare in etichetta che non è possibile far consumare in modo regolare l'acqua ai lattanti e bambini di età inferiore ai 7 anni.
In etichetta troviamo riportate alcune indicazioni obbligatorie, che precisamente sono:
Nel caso in cui si tratti, invece, di acqua non imbottigliata, ma servita da locali pubblici in seguito a trattamento, come la filtrazione ad esempio, il contenitore con cui viene servita l'acqua dovrà avere esso stesso un'etichetta. Quest'ultima dovrà riportare la denominazione di vendita seguita dal trattamento subìto dall'acqua.
I risultati delle analisi chimiche dell'acqua minerale vanno aggiornati ogni 5 anni, e ovviamente vanno indicati in etichetta la data delle analisi e il nome del laboratorio che le ha effettuate.
Nella composizione analitica, la cui indicazione è obbligatoria per legge, vi sono alcuni parametri importanti che ci possono dire molto circa le caratteristiche di un dato tipo di acqua minerale.
Fra i dati indicati abbiamo il pH, che misura il grado di acidità dell'acqua e distingue quindi tra acqua alcalina, con pH maggiore di 7, acidula se inferiore a 7, neutra se pari a 7. Le acque addizionate di anidride carbonica saranno, ad esempio, acidule in quanto essa in acqua si scioglie formando acido carbonico.
Vengono indicati, inoltre, anche il contenuto di nitrati e nitriti, molto controllati poiché devono sottostare all'interno dei limiti previsti dalla legge. L'indicazione di questo valore è molto importante, così come il loro controllo, in quanto un eccesso potrebbe essere pericoloso per la salute, soprattutto se si parla di bambini. Per questo motivo sono fissati due diversi limiti, uno per i nitrati nelle acque per l'infanzia, pari a massimo 10 mg/l, 25 mg/l se si parla di bambini più grandi, e uno per gli adulti di 45 mg/l. I nitriti sono valori, invece, maggiormente correlati all'inquinamento e per questo motivo vengono tenuti sotto controllo.
Altri parametri analitici indicati sono le concentrazioni dei singoli minerali, espressi in ioni, la cui somma si riferisce al residuo fisso. In particolare, vengono indicati i valori corrispondenti alla concentrazione di bicarbonato, calcio, magnesio, sodio, ferro e fluoro.
Viene anche indicata il grado di durezza dell'acqua, espresso in gradi francesi e correlato ad un'acqua più o meno calcarea. In generale l'intervallo di durezza consigliato per la maggior parte delle persone va dai 15 ai 50 °F. Per valori inferiori o superiori si hanno tipologie di acqua non pericolose per la salute, ma con una differenza a livello organolettico.
In aggiunta, viene anche indicata la conducibilità elettrica, che più aumenta maggiore è il contenuto di minerali disciolti nell'acqua. Valori molto bassi si riferiscono, ad esempio, all'acqua oligominerale.
Ovviamente viene anche indicato il residuo fisso, che si riferisce al contenuto di sali disciolti in acqua e ottenuto facendo evaporare 1 litro di acqua alla temperatura di 180 °C. Viene poi quantificato il residuo solido rimasto, che corrisponderà ai sali minerali che erano disciolti nell'acqua evaporata.
Le acque minerali vengono suddivise sulla base del residuo fisso, un'indicazione riportata in etichetta che aiuta moltissimo a scegliere al meglio la tipologia di prodotto da acquistare. La classificazione sulla base de residuo fisso è normata dal D. lgs 105/92.
Possiamo, quindi, distinguere le seguenti tipologie di acqua minerale:
Tutte queste tipologie di acqua minerale rientrano nella denominazione legale dell'acqua e devono essere riportate in etichetta.
Vi sono poi indicazioni che non è obbligatorio riportare in etichetta, ma che sono comunque utili per capire le caratteristiche principali dell'acqua minerale considerata. Ad esempio, si possono scrivere gli effetti principali che quel tipo di acqua apporta sull'organismo, come "stimola la digestione", oppure "può avere effetti diuretici", così come anche alcuni riferimenti ad effetti preventivi o curativi per la salute.
Inoltre, è possibile indicare che l'acqua è microbiologicamente pura, e quindi si garantisce la completa assenza di microrganismi patogeni o pericolosi all'interno della confezione chiusa.
Altre indicazioni facoltative per l'etichetta dell'acqua minerale sono:
Per riconoscere gli ingredienti più autentici della nostra cucina sono stati messi a punto dei marchi: DOC, IGT, IGP e STG.
Dolcissima, croccante e rossa, sono queste le caratteristiche che rendono tanto desiderata e appetibile la "Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP".
Con il termine branding si fa riferimento adattività che permettono di definire un marchio, rendendo il prodotto differente da quello dei competitor.
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