La dieta di Planck è un metodo per perdere peso che ha riscosso un certo successo anche se non si sa bene quale sia la sua origine, né chi l'abbia realmente ideata. Molti la mettono erroneamente in relazione con la Max Planck Society, società che si dedica al progresso delle scienze, intitolata a Max Karl Ernst Ludwig Planck (1858-1947), padre della moderna teoria sulla fisica quantistica. La Max Planck Society ha più di 80 centri (i Max Planck Istitute), alcuni dei quali si occupano anche di nutrizione senza peraltro aver mai elaborato una dieta.
La dieta di Planck è una dieta iperproteica che prevede una colazione a base solo di caffè e a giorni alterni una fetta di pane, mentre a pranzo e a cena è prevista una fonte proteica con verdura, tranne un giorno in cui è previsto yogurt con frutta. È molto semplice da seguire, non prevedendo alcuna indicazione sulla quantità di cibo (salvo indicazioni generiche tipo "una grande bistecca", o quando è facile quantificare, ad esempio "due uova").
La dieta di Planck va seguita per due settimane, l'unico pasto libero è previsto il settimo giorno, a cena. Non prevede né attività fisica, né mantenimento. Promette di far perdere fino a 9 kg in 2 settimane.
La dieta di Planck è una classica dieta iperproteica, dove sono completamente al bando pane, pasta, dolci, e anche la frutta è presente in quantità minima. Per seguirla occorre una grande forza di volontà e non è escluso un certo stress da parte dell'organismo costretto a vivere in assenza quasi totale di carboidrati, con probabili effetti collaterali quali stanchezza, astenia, stitichezza, ecc. Dal punto di vista nutrizionale, da notare il grave errore di non prevedere nulla o quasi a colazione, il che facilita l'abbassamento del metabolismo con aumento della probabilità (già molto alta) di riprendere i chili persi dopo le due settimane di dieta. La promessa dei 9 kg è davvero ottimistica: solo chi parte da un sovrappeso di almeno 15-20 kg può pensare di perdere 9 kg in due settimane, e comunque una parte di questi sono rappresentati da acqua e glicogeno muscolare che prontamente verranno ripresi una volta cessata la dieta.
Come abbiamo avuto modo di spiegare tante volte, il problema del sovrappeso non è perdere i kg di troppo, risultato che tutti sono capaci di raggiungere senza doversi sottoporre ai sacrifici richiesti della dieta Planck: il problema è non riprendere i kg persi nei mesi e negli anni a venire (inutile gioire se dopo 3 mesi non si sono ancora recuperati i kg persi, i conti vanno fatti dopo anni), e questo si può fare solo con una opportuna strategia di mantenimento e solo se la dieta per perdere peso è molto simile alla nostra abituale alimentazione. Due caratteristiche estranee alla dieta di Planck.
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