Lo scalogno, chiamato anche cipolla a mazzetti, è un bulbo appartenente alla famiglia delle Liliacee, la stessa della cipolla e dell'aglio, ha infatti un aspetto molto simile ad entrambi, è più piccolo di una cipolla ma come lei è rivestito di una buccia dorata e all'interno è costituito da più strati, ed ha le stesse dimensioni dell'aglio, suddiviso a spicchi (circa 2 o 3 per bulbo).
Il sapore dello scalogno è leggermente più delicato di quello della cipolla e dell'aglio, ma molto aromatico e viene solitamente usato nei soffritti o per aromatizzare alcuni piatti.
Originario del Medio Oriente, deve il suo nome ad una città portuale dell'antichità, Ascalon in Palestina, da dove i crociati lo importarono in Europa nel Duecento.
L'uso dello scalogno non è particolarmente diffuso in Italia, molto di più in Francia, soprattutto al nord in Normandia e Borgogna, dove trova largo impiego nelle salse tipiche di quelle regioni.
In Italia lo scalogno si coltiva un po' ovunque, il più pregiato è senza dubbio lo Scalogno di Romagna, che ha ottenuto la certificazione IGP.
Le varietà più diffuse in Italia sono quello rosso e quello grigio.
Lo scalogno si raccoglie a giugno, poi viene fatto seccare ed è pronto per essere commercializzato.
Lo sviluppo della tecnologia e l'esperienza fatta durante il periodo di lockdown, ha stravolto anche il modo di acquistare prodotti alimentari.
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