Vongola filippina

La vongola filippina è conosciuta anche come falsa vongola verace per via dell'estrema somiglianza tra le due specie di vongole entrambe appartenenti alla famiglia delle Veneridae. La Tapes decussatus, la vongola verace nostrana, autoctona, si riconosce per i due sifoni disgiunti, mentre la Tapes philippinarum, la vongola filippina, alloctona, si riconosce per i due sifoni uniti (vedi foto in basso).

 

 

La vongola filippina è molto importante nel settore ittico italiano poiché, introdotta alcuni decenni fa per scopi commerciali negli allevamenti, ha preso talmente piede da soppiantare ormai del tutto la nostrana vongola verace e, purtroppo, viene venduta come vongola verace poiché la normativa italiana prevede che questo appellativo le sia concesso.

Introduzione della vongola filippina nell'Adriatico

A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso in Adriatico iniziò lo sfruttamento della vongola verace nostrana (Tapes decussatus), che in un decennio divenne molto popolare e redditizio. L'impiego di tecnologie moderne e l'incremento dell'attività di raccolta, unitamente al peggioramento della qualità ambientale delle zone di allevamento (sacche del Po principalmente), portarono in breve tempo al sovrasfruttamento della risorsa, la cui redditività economica crollò in pochi anni.

Alla metà degli anni Ottanta, quindi, si tentò l'introduzione della vongola filippina (Tapes philippinarum), una specie esotica originaria dell'Indopacifico in via del tutto sperimentale e quasi involontaria.

La vongola filippina, però, si adattò molto bene all'ambiente della foce del Po e favorì, negli anni Novanta, un notevole sviluppo economico delle regioni dell'Alto Adriatico.

Attualmente, anche lo sfruttamento di questa specie ha raggiunto livelli difficilmente sostenibili.

 

 

Caratteristiche della vongola filippina

Vongola filippina

La vongola filippina proviene dall'Oceano Pacifico e dall'Oceano Indiano, ha due valve simmetriche a costolatura grossolana disposta a spirale, con solchi radiali. Il colore è grigio-bruno-giallastro, spesso marmorizzato o a fasce laterali.

Arriva fino a 4 cm di lunghezza e la sua caratteristica distintiva è quella di avere i due sifoni uniti tra di loro. 

Dal punto di vista biologico la vongola filippina è riuscita a "battere" la nostrana verace per alcuni fattori determinanti:

  • una riproduzione molto più veloce (il periodo riproduttivo è doppio rispetto a quello della verace),
  • tempi di crescita molto più brevi (2 anni anziché 3 per arrivare alla taglia in cui viene commercializzata),
  • maggiore resistenza a carenza di ossigeno o a parassitismo,
  • maggiore sopportazione delle variazioni di salinità che ci sono alla foce del Po.

Quanto al gusto, la vongola filippina è meno saporita della verace e le sue carni sono meno tenere.

 

 

 

Ultimi articoli sezione: Alimentazione

I fichi fanno ingrassare?

I fichi non hanno 50 kcal/hg come riportato in molti siti: ne hanno molte di più, e per questo non possono essere consumati in grande quantità.

Fichi

I fichi e il fico, le varietà, la stagionalità, i fichi secchi, canditi o caramellati.

L'olio extravergine di oliva nutraceutico: cos’è e dove trovarlo

Recentemente si è sentito molto parlare delle proprietà nutraceutiche dell’olio di oliva: scopriamo cosa significa e dove trovare l'olio nutraceutico.

Il gelato fa ingrassare?

Il gelato è un dolce e come tale di sicuro non può essere considerato un alleato della linea... Ma fa davvero ingrassare?

 

La normativa italiana sulla canapa alimentare

Un quadro completo delle leggi e delle implicazioni sui regolamenti nazionali in materia di uso alimentare della canapa.

Quanti albumi si possono mangiare al giorno?

Scopriamo quanti albumi (o chiare d'uovo) si possono mangiare al giorno... Il problema non è tanto negli albumi ma in cosa ci abbiniamo!

Il fenomeno del "freezer burn"

Il fenomeno del freezer burn: avviene quando i cibi congelati, confezionati in modo non appropriato, perdono umidità in superficie.

I fagiolini crudi fanno male a causa della fasina

I fagiolini crudi contengono fasina, una sostanza tossica che viene neutralizzata con la cottura. Scopriamo come evitare i rischi.