L'Italia vanta un patrimonio enogastronomico unico al mondo e anche uno dei più imitati. Le specialità del nostro Paese sono spesso soggette a vere e proprie frodi, con i prodotti che vengono venduti come autentici in diversi luoghi del mondo.
Per quanto riguarda questo tipo di produzione illegale, sono in particolare alcuni i prodotti più soggetti a queste pratiche.
I tre prodotti italiani più “imitati” sono la pasta, l'olio extra vergine di oliva e l'aceto balsamico. Seguono poi il Parmigiano e il Grana, il prosciutto di Parma, il vino e tanti altri. Tutti questi prodotti, che rappresentano un'eccellenza della nostra tradizione enogastronomica, vengono sempre più spesso spacciati per autentici.
Con l'avvento del web, poi, si sono moltiplicati anche i portali che vendono prodotti autentici italiani, diventando così ancora più difficile riconoscere quelli autentici dalle imitazioni. Chi desidera davvero portare a casa il meglio dell'enogastronomia nazionale ed essere certo di aver acquistato cibo di qualità, rigorosamente controllato, deve far riferimento a rivenditori specializzati, come Sapori dei Sassi, che offre il meglio delle tipicità, concentrandosi su quelle che sono le specialità del Meridione d'Italia.
Per riconoscere quelli che sono davvero gli ingredienti più autentici della nostra cucina, sono stati messi a punto dei marchi, che rappresentano una garanzia per chi acquista i prodotti italiani fuori dal territorio nazionale. Questi marchi sono: DOP (Denominazione di Origine Protetta), DOC (Denominazione di Origine Controllata), IGT (Indicazione Geografica Tipica), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita).
Ma cosa cambia, davvero, quando un prodotto viene contrassegnato con uno di questi marchi? Facciamo chiarezza.
Cominciamo con il marchio DOP. I prodotti contrassegnati in questo modo, vengono ricondotti ad un'origine rigorosamente territoriale e sono legate ad una regione o anche ad un Comune specifico, le cui caratteristiche sono state in grado di influenzare la creazione e la produzione di un determinato prodotto.
I prodotti DOP italiani, nello specifico, sono 167, tra formaggi, salumi, vini, olii e specialità gastronomiche. Tra loro troviamo la Mozzarella di Bufala Campana, il Grana Padano e il Prosciutto di Parma.
Altri due marchi importanti sono quello IGP e quello STG. Il primo indica quella che è la indicazione geografica di origine ma, a differenzia del DOP, i prodotti IGP possono essere preparati anche con materie prime che hanno origini differenti dall'area geografica di appartenenza. Tra questi ricordiamo l'Aceto di Modena e la Bresaola della Valtellina.
Le Specialità di Tradizione Garantita (STG), infine, sono le ricette che garantiscono unicamente quello che è il metodo di produzione tradizionale, indipendentemente da quella che è l'appartenenza territoriale.
Secondo i criteri stabiliti dal Ministero per le Politiche Agricole, il sistema delle Denominazioni avrebbe come scopo ultimo quello di sostenere e valorizzare le produzioni territoriali del Paese.
L'ottenimento di questi riconoscimenti è il frutto della sinergia costante tra il Ministero e le Amministrazioni locali, con le aziende produttrici che giocano un ruolo chiave, presentando la richiesta ufficiale per il riconoscimento del prodotto, che viene poi valutata dall'Ente, fino ad arrivare alla Commissione Europea, che può scegliere di avallare la domanda e concedere il marchio.
Per riconoscere gli ingredienti più autentici della nostra cucina sono stati messi a punto dei marchi: DOC, IGT, IGP e STG.
Dolcissima, croccante e rossa, sono queste le caratteristiche che rendono tanto desiderata e appetibile la "Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP".
Con il termine branding si fa riferimento adattività che permettono di definire un marchio, rendendo il prodotto differente da quello dei competitor.
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L’etichetta dei surgelati deve avere le stesse indicazioni valide per gli altri alimenti, con alcune informazioni specifiche valide per il pesce surgelato.
L’etichetta per gli alimenti destinati all’infanzia è diversa a seconda che si tratti di prodotti per lattanti o per la prima infanzia.
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