La sindrome metabolica è una patologia strettamente legata alla dieta. Introdotta intorno al 1950, dunque abbastanza di recente, si tratta di una condizione che associa diversi tipi di problemi, tra cui insulino-resistenza, iperinsulinemia, intolleranza ai glucidi o diabete, dislipidemia, obesità e ipertensione arteriosa. La sindrome metabolica è particolarmente pericolosa perché chi ne è affetto ha un'aumentata probabilità di incorrere in episodi cardiovascolari come ictus e infarto, sebbene si possa essere affetti da questa patologia per anni in modo del tutto asintomatico: la diagnosi precoce e la prevenzione, soprattutto con la dieta, è dunque un'arma fondamentale per evitare queste gravi ed invalidanti patologie.
Un soggetto può definirsi affetto da sindrome metabolica quando sussistono contemporaneamente 3 di questi 6 fattori di rischio:
Per approfondire, leggi l'articolo sulla sindrome metabolica, in questo articolo ci concentriamo sul rapporto tra questa patologia e la dieta.
Tutti i fattori che concorrono, insieme, a definire il quadro di sindrome metabolica, sono causati da una dieta scorretta e da un cattivo stile di vita in genere. Purtroppo, spesso si tende a puntare il dito su particolari cibi, dimenticandosi il vero problema: il sovrappeso e l'obesità, causati a loro volta dall'eccesso di cibo e la mancanza di attività fisica (di cui parleremo in seguito). Certo, esistono casi di ipercolesterolemia o intolleranza al glucosio in soggetti magri, ma si tratta della minoranza dei casi. Dunque, la prima regola è quella di dimagrire riportandosi il più vicino possibile al peso forma, con una dieta che, giocoforza, comporterà il consumo limitato di alimenti grassi, dolci e ipercalorici in genere additati come i veri responsabili (sottovalutando il problema del sovrappeso) dei problemi di cui sopra. In una dieta corretta si possono mangiare, nelle giuste quantità, tutti i cibi, dunque prima di eliminare questo o quello è opportuno impostare una dieta dimagrante, in modo rigoroso. Eliminare alcuni cibi, ridurre le quantità in modo casuale e non pianificato, comporta uno scadimento della qualità di vita a tavola spesso non proporzionato ai risultati raggiunti, soprattutto in termini di riduzione del peso.
Per dimagrire, consigliamo la dieta ideale mentre per ridurre le quantità senza rinunciare a nessun cibo, la cucina Sì. Una volta tornati al peso forma, si possono aggiustare altre cose della propria alimentazione (vedi gli articoli sulla dieta ideale), ma soprattutto bisognerebbe aumentare la quantità dei grassi omega 3.
L'attività fisica è fondamentale in caso di sindrome metabolica: aiuta a perdere peso, riduce l'insulino-resistenza e l'ipertensione, insomma agisce, come la dieta corretta, su tutti i fattori di rischio cardiovascolare. Bisogna però praticarla ad un'intensità medi-alta, per questo vedere gli articoli sul fit-test.
Ovviamente non tutti possono iniziare a correre o pedalare intensamente, tuttavia è opportuno che si faccia sport ad un'intensità almeno media, compatibilmente col proprio stato di salute, e per fare questo sono necessarie due cose: la gradualità, cioè un programma di allenamento pianificato; e una visita medica approfondita per capire fino a dove ci si può spingere. Chi non può praticare sport a livello medio o intenso dovrà puntare sulla durata delle uscite, per esempio chi può solo camminare a passo spedito dovrà praticare almeno un'ora al giorno.
Gli integratori aiutano a fornire il giusto fabbisogno energetico e nutritivo, nell’ambito di un obiettivo da raggiungere o solo del mantenimento di una dieta corretta.
I prodotti dietetici: regolamentati da un decreto legge del 1992 sono però un'illusione.
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