I gofri sono delle cialde di pasta composte solamente da 3 ingredienti: acqua, farina e lievito; hanno una forma variabile, quadrata o circolare a seconda dello stampo, la tipica grigliatura a nido d'ape su tutta la superficie e un sapore neutro, per questo si abbinano bene sia al dolce che al salato.
I gofri vengono tradizionalmente farciti con prosciutto e formaggio, ma anche in versione dolce con miele, sciroppo d'acero, marmellata o cioccolata spalmabile.
Il più delle volte sono reperibili nei bar e nei baracchini ambulanti, come spuntino veloce e sono un tipico cibo di strada piemontese.
Le origini dei gofri vengono fatte risalire all'Ottocento, quando nelle zone montane del Piemonte al confine con la Francia si iniziò a cucinare queste cialde prendendo spunto dai waffles francesi, detti anche gaufres. Il nome stesso, gofri, deriva dall'italianizzazione del termine gaufre francese e sta ad indicare la superficie groffata, cioè a forma di grata.
La differenza fondamentale tra i gofri e i gaufres risiede nello spessore della cialda: mentre quelli francesi sono più spessi, morbidi all'interno e croccanti fuori, i gofri piemontesi sono più sottili e croccanti.
Inoltre, anche l'impasto può variare, i waffle tipici della Francia, del Belgio e di tutto il Nord Europa nascono come dolci e al loro interno possono contenere anche zucchero, latte, burro, uova, a volte vaniglia, mentre i gofri italiani sono più semplici, più umili mi verrebbe da dire, composti da soli 3 ingredienti, visto che sono di tradizione montanara e servivano alle famiglie come sostituto del pane.
Questo non toglie che, recentemente, alcune ricette di gofri sono state rivisitate e arricchite di uova o latte.
La zona originaria, dove ancora oggi possiamo trovare i gofri, è quella pedemontana a sinistra di Torino, in particolare nella Val di Susa e nella Val Chisone.
Prima di preparare i gofri è bene dotarsi della piastre apposite in ghisa, sovrapposte, chiamate ferri, e dotate della tipica graticola a nido d'ape.
In una ciotola mescolare la farina con l'acqua tipeida, aggiunngere l'uovo e il latte e continuare ad impastare. Nel frattempo preparare il lievito facendo sciogliere il lievito di birra con l'acqua calda e unirlo al composto. Continuare a mescolare bene fino ad ottenere una pastella liquida e senza grumi. Lasciare riposare e lievitare per circa 2 ore.
Riscaldare i ferri su fiamma vivace, lubrificare entrambe le piastre con il pezzo di lardo tenuto con le pinze e versare con un mestolo la pastella. Chiudere le piastre e girarle spesso da un lato all'altro. Per cuocere un gofri ci vogliono più o meno 5 minuti.
Una volta cotti, i gofri possono essere mangiati al naturale, come pane, oppure riempiti con formaggi e salumi e piegati a metà, oppure ancora in versione dolce con marmellata, cioccolata o miele.
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