La cistite è la più nota, e frequente, delle infezioni che colpiscono le vie urinarie.
La cistite in genere non passa inosservata, perché si accompagna a sintomi forti e molto fastidiosi: per fortuna è in genere facilmente curabile e, con la terapia adeguata, si risolve senza lasciare conseguenze.
La cistite è quasi sempre causata da infezioni batteriche. In genere la contaminazione origina dall'ano, soprattutto nelle donne (molto più colpite da cistite rispetto agli uomini) che presentano una conformazione anatomica più favorevole alle infezioni (conformazione dei genitali esterni e brevità - 3 cm - dell'uretra).
Il 20-30% delle donne tra i 20 e i 50 anni sviluppa uno o più episodi di cistite ogni anno; l'incidenza aumenta con l'età, in gravidanza e nelle donne affette da diabete. I batteri risalgono l'uretra e arrivano alla vescica, dove si moltiplicano causando infiammazione e dolore.
La scarsa igiene personale è spesso la causa di queste infezioni, che sfociano in cistite; anche alcune pratiche contraccettive come l'uso del diaframma e di creme spermicide, che alterano la normale acidità della vagina e favoriscono la proliferazione dei batteri. Altre cause meno frequenti sono le allergie, le insufficienze del sistema immunitario e i traumi.
I classici sintomi della cistite sono la disuria (minzione difficoltosa), la stranguria (minzione dolorosa), la pollachiuria (frequente stimolo ad urinare, con emissione di scarse quantità di urine), la nicturia (necessità di alzarsi ripetutamente dal riposo notturno per urinare), l'ematuria (presenza di sangue nelle urine) e il tenesmo vescicale (dolore nella regione sovrapubica).
Oltre alla valutazione dei sintomi caratteristici, la diagnosi della cistite si basa sui risultati dell'esame delle urine e sull'urinocoltura, con conta delle colonie batteriche. L'analisi delle urine di un paziente affetto da cistite può evidenziare la presenza di un elevato numero di leucociti (globuli bianchi superiori a 10.000/ml), di batteri in numero significativo, di emazie (globuli rossi), di nitriti, e anche un aumento del pH.
L'urinocoltura evidenzia la presenza di una infezione attiva quando la concentrazione dei batteri supera i 100.000 batteri/ml di urina.
Dopo aver identificato il batterio responsabile dell'infezione che ha causato la cistite, tramite l'antibiogramma si identifica l'antibiotico più adatto per eliminarlo e lo si somministra per 6-10 giorni, facendo molta attenzione a rispettare le modalità e i tempi di assunzione.
Per evitare recidive occorre bere molta acqua (circa 2 litri al giorno) e prestare molta attenzione all'igiene personale, soprattutto dopo i rapporti sessuali e le mestruazioni.
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