Chlamydia

La Chlamydia è un batterio Gram negativo facente parte della famiglia delle Chlamydiaceae.

È caratterizzato dal fatto che non presenta lo strato di peptidoglicano, ma ha un lipopolisaccaride specifico per il genere e le proteine sono specie e ceppo specifiche e quindi utilizzabili per la diagnosi infettiva.

 

 

Le Chlamydie sono dei batteri endocellulari obbligati, cioè devono necessariamente entrare nelle cellule del corpo in quanto non possiedono enzimi per produrre energia (ATP).

Hanno un ciclo replicativo caratteristico in cui si riconoscono due forme:

  • il corpo elementare (CE), che ha potere infettante, ma non attività metabolica. Resiste all'esterno della cellula e riesce a infettare le altre cellule
  • il corpo reticolato (CR), è metabolicamente attivo ma non resiste fuori dalla cellula. Una volta quindi entrato nella cellula provvede alla replicazione del batterio.

 Le specie patogene per l'uomo sono 3.

  1. Chlamydia trachomatis, è la più importante e causa infezioni del tratto genitale (linfogranuloma venereo,LGV) e infezioni oculari (tracoma).
  2. Chlamydia pneumoniae, responsabile di infezioni respiratorie che causa polmonite simile a quella indotta da Mycoplasma pneumoniae.
  3. Chlamydia psittaci, che parassita degli uccelli (zoogeno) ed è responsabile della psittacosi.

Entrano nel nostro organismo mediante piccole abrasioni e lacerazioni e nella loro replicazione distruggono le cellule e inoltre si crea il danno anche a causa della reazione dell'ospite. Infatti in vitro i danni risultano essere nettamente minori rispetto al vivo, proprio perché viene a mancare la reazione immunitaria dell'ospite, che aggrava la situazione.

 

 

Infezioni

Chlamydia

Tracoma: consiste in una cheratocongiuntivite cronica, diffusa soprattutto nei bambini e porta a cecità. È diffusa ed endemica in Medio Oriente, nord Africa e India.

La trasmissione del tracoma avviene in età infantile, a causa di secrezioni come le lacrime o le mani contaminate, indumenti, ma soprattutto insetti come le mosche. Eccezionalmente si può avere una contaminazione anche per mezzo di feci o aerosol respiratorio, ma questo solo nel caso in cui il batterio circola liberamente nel corpo del bambino.

Dopo la lesione e l'infiammazione a livello della congiuntiva c'è una tendenza alla sclerotizzazione della congiuntiva stessa. La congiuntiva diventa quindi sclerotica, dura, e viene retratta la rima palpebrale. Le ciglia vengono così a contatto con la cornea e si crea un'abrasione dovuta appunto al movimento delle ciglia stesse, fino all'ulcera della cornea, che si cicatrizzerà con il tempo formando un panno opaco e il bambino andrà così incontro a cecità.

 

 

Congiuntivite da inclusi: colpisce gli adulti e viene definito anche paratracoma. Si trasmette per autoinoculazione e la si trova nell'adulto associata ad infezioni genitali.

Congiuntivite neonatale: la trasmissione avviene al momento del parto e viene acquisita dalla mamma infetta.

Polmonite neonatale: è anch'essa trasmessa dalla madre.

Linfogranuloma venereo (LGV): è un'infezione a trasmissione sessuale molto particolare, perché non è una semplice uretrite. C'è la lesione primaria non dolente e poi, durante la replicazione del microrganismo a livello genito-urinario, si ha l'infiammazione e la tumefazione dei linfonodi che drenano la zona dove è avvenuta l'infezione primaria. Si formano così dei bubboni dolenti che possono anche aprirsi, fistolizzare verso l'esterno. Se non curata, può divenire cronica e portare all'elefantiasi dei genitali, ovvero un ingrandimento abnorme degli organi genitali.

Infezioni di tipo urogenitale a trasmissione sessuale: nella donna spesso sono asintomatiche e colpiscono a vari livelli (cervice, endometrio, uretra, tube…). Nel maschio in genere sono sintomatiche nel 75% dei casi, si può avere uretrite non gonococcica o post-gonococcica. Quella non gonococcica è quella in cui non è isolata la Neisseria Gonorrea (batterio Gram negativo responsabile della gonorrea); mentre la post gonococcica deriva da una co-infezione di gonococco e Chlamydia, ma si verifica prima quella da gonococco, in quanto è la più veloce a stabilirsi e poi residua l'infezione da Chlamydia.

Diagnosi

La diagnosi si effettua mediante raschiamento del materiale e si può quindi fare diagnosi microscopica e colturale. All'esame citologico si usa la colorazione Giemsa e l'immunofluorescenza.

La Chlamydia si coltiva facilmente in cellule di laboratorio, in cui si vanno poi a cercare le inclusioni caratteristiche, ricercate poi anche al microscopio.

Sempre dal materiale patologico si possono ricercare i batteri su vetrino mediante anticorpi monoclonali marcati con fluorescina diretti verso gli antigeni più importanti le inclusioni.

Terapia

Si usano soprattutto antibiotici come le tetracicline e i macrolidi a seconda però del tipo di paziente. Per esempio le tetracicline non possono essere usate in donne gravide.

Per il linfogranuloma venereo si utilizza soprattutto l'eritromicina.

 

 

 

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