Collio e COF

Collio o Collio goriziano è una zona del Friuli Venezia Giulia molto rinomata per la produzione di vini, specialmente bianchi, che ha ottenuto la DOC nel 2007.

 

 

Il Collio comprende 8 comuni della provincia di Gorizia, al confine con la Slovenia: Cormons, Capriva del Friuli, San Floriano del Collio, Farra d'Isonzo, Dolegna del Collio, Mossa, San Lorenzo Isontino e Gorizia.

La zona vitivinicola del Collio è tutelata dal Consorzio, il primo in Italia ad aver stabilito delle regole anche per il tipo di bottiglia da commercializzare che rappresenti i vini del Collio nel mondo.

La bottiglia scelta riporta il logo della zona (la scritta "Collio" con in basso 3 acini d'uva stilizzati di colore giallo) sulla capsula in alto, è la classica bordolese con un collo più lungo, e viene prodotta secondo dei dettami etici che garantiscano un basso impatto ambientale e un basso consumo di vetro.

Sicuramente una delle peculiarità più rappresentative del Collio è quella del tipo di terreno dove la vite cresce, composto da una prevalenza di rocce marne e arenarie di origine arenaria, che dona ai vini della zona una grande sapidità e mineralità, oltre che una piacevole grassezza.

I vini bianchi del Collio

Collio

Tra i vini bianchi più rappresentativi del Collio troviamo sicuramente alcune uve autoctone, come il tocai friulano, la ribolla gialla, la malvasia istriana e il picolit (vinificato in dolce). Ma anche altri vini bianchi a base di vitigni internazionali: il sauvignon, il pinot grigio, il pinot bianco, lo chardonnay o, in misura minore, di altri vitigni che condivide con altre regioni, quali Veneto e Trentino Alto Adige: il riesling, il traminer aromatico e il muller thurgau, anche se questi ultimi vitigni sono più rappresentativi dell'Alto Adige, e possono risultare più interessanti nel Collio quando vengono usati negli uvaggi assieme ad altre uve.

 

 

Oltre ai vitigni vinificati in purezza, infatti, esiste la DOC Collio, un blend ottenuto dalla miscela delle diverse uve sopra elencate secondo la libera interpretazione degli enologi.

Volendo cercare di accomunare i vini bianchi del Collio sotto un'unica caratterizzazione organolettica (cosa quasi impossibile, visto che ognuno ha le sue peculiarità) possiamo dire che sono vini dal colore giallo paglierino dorato, molto carichi e corposi, anche in alcolicità (dai 13 ai 14%, apparte alcune ribolle molto beverine che si fermano sui 12,5%), dotati di grande freschezza, sapidità e mineralità. 

I vini rossi del Collio

Le uve utilizzate per produrre i vini rossi del Collio, meno pregiati dei bianchi ma altrettanto interessanti, sono principalmente internazionali: cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot, usati in purezza o nell'uvaggio bordolese (cabernet + merlot in parti più o meno uguali).

In questa zona il cabernet franc è sicuramente il vitigno più interessante, poiché in nessun'altra zona d'Italia riesce a garantire una tale qualità e un tale equilibrio, anzi, solitamente il cabernet franc vinificato in purezza risulta sgarbato e molto tannico, nel Collio, invece, regala vini molto piacevoli ed armonici.

 

 

Anche i rossi sono vini corposi, di grande struttura, sapidità e mineralità, con profumi erbacei e vegetali. 

La resa per ettaro (e questo vale anche per i bianchi) è di 11 t/ha, tranne che per il Picolit che è di 4 t/ha.

I Colli Orientali del Friuli (COF): un'altra zona di ottimi vini

Un'altra zona vitivinicola del Friuli, meno famosa del Collio ma altrettanto interessante dal punto di vista della produzione di vini di qualità è quella detta COF, acronimo di Colli Orientali del Friuli.

Questa zona si estende dalle Prealpi Giulie fino al mare in provincia di Udine e comprende 14 comuni, tutti collinari: Cividale, Attimis, Tarcento, Nimis, Povoletto, Faedis, Torreano, San Pietro al Natisone, Prepotto, Premariacco, Buttrio, Manzano, S. Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo.

L'altitudine di queste colline è compresa tra i 100 e i 350 m.s.l.m. e la composizione del terreno è simile a quella del Collio, con marne e arenarie.

I vigneti coltivati sono più o meno gli stessi, anche se nel COF si ha una maggiore varietà e troviamo anche il Ramandolo tra i bianchi e il Tazzelenghe, lo Schioppettino, il Pignolo e il Refosco tra i rossi.

Qui si prediligono le uve autoctone, vinificate in purezza, non a caso la DOC COF vanta il maggior numero dei vitigni autoctoni coltivati in Italia e le uniche 3 DOCG del Friuli sono qui ubicate:

Ramandolo DOCG: riconosciuta nel 2001, comprende un'area molto ristretta tra i comuni di Nimis e Tarcento, in provincia di Udine. Il Ramandolo è un vino dolce passito ottenuto con l'uva Verduzzo friulano o Verduzzo giallo (100%), vendemmiato tardivamente e fatto appassire sulla pianta. Il vino che se ne ottiene è dolce ma non stucchevole, caldo e vellutato, e si abbina bene alla pasticceria secca e ai dolci tipici della zona come la gubana.  

Picolit DOCG: riconosciuta nel 2006, è una DOCG più estesa, che va dalla provincia di Gorizia fino a quella di Udine. Il Picolit è un'uva molto particolare, quasi uno scherzo della natura, che soffre di acinellatura e aborto spontaneo, cosa che lo rende un vitigno con una bassissima resa (anche solo 15 grappoli per ceppo). Gli acini vengono fatti appassire e vinificati come vino dolce, un vino molto raro e costoso, come si può immaginare, sui 30-40€ alla mezzina, di colore giallo oro, quasi ambrato, dolce ma non stucchevole, ideale da abbinare a pasticceria secca o anche ai formaggi erborinati.

Rosazzo DOCG: una delle ultime nate, nel 2011, questa DOCG comprende un territorio di circa 50 ettari attorno al comune omonimo di Corno di Rosazzo. Prevede un unico vino, un blend di 5 uve bianche: Tocai (almeno il 50%), Chardonnay (dal 20 al 30%), Ribolla (massimo 10%), Sauvignon (dal 20 al 30%) e Pinot bianco (dal 20 al 30%). Il bianco di Rosazzo può essere vinificato in acciaio inox o anche fatto invecchiare in botti di legno. Il titolo alcolometrico deve essere di almeno 11%. 

 

 

 

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