Con il termine branding, si fa riferimento a molteplici attività che permettono di definire un marchio, o “brand”, rendendo il prodotto differente da quello dei competitor. Anche nel settore alimentare, o meglio nel settore del “food”, il branding sta diventando sempre più centrale.
Ormai il cibo non è solamente il soddisfacimento dei bisogni essenziali, ma soprattutto l’espressione di emozioni, personalità, convivialità e anche status. Proprio per questo, tutti i professionisti del settore sono sempre alla ricerca delle modalità giuste per creare ed affermare il proprio brand, raccontandolo in modo efficace.
Oggi più che mai è infatti centrale per il successo di un’azienda riuscire a comunicare i propri prodotti e la propria identità in modo efficace.
Una strategia di branding nel settore alimentare parte innanzitutto dall’interesse che il prodotto riesce a suscitare nel consumatore, che va al di là delle semplici caratteristiche tangibili del bene di consumo. Si tratta, infatti, della comunicazione di un insieme di valori, come possono essere ad esempio l’autenticità, la tradizione oppure l’utilizzo di ingredienti salutari, se ad esempio si punta al mercato dell’healthy food.
Il secondo punto è riuscire a mostrare la propria unicità attraverso il packaging. L’impatto visivo è infatti fondamentale nell’ acquistare un prodotto che non si conosce, soprattutto quando si parla di cibo. Anche la confezione deve esprimere coerenza con i valori del marchio e puntare sugli elementi distintivi dello stesso.
Non bisogna poi trascurare la comunicazione delle informazioni principali relative ad azienda e prodotto, che oltre a dovere essere riportate in maniera chiara e facilmente reperibile sulle confezioni, devono essere presenti anche su sito web e canali social dell’azienda, magari avvalendosi di testimonial che “ci mettano la faccia” (i cosiddetti influencers).
Come sopra anticipato, con il passare degli anni il branding ha avuto un ruolo sempre più importante nel settore del food. Anzi, oggi è sicuramente possibile affermare che, nell’industria alimentare, è ormai primario per il successo della propria azienda riuscire a presentare sul mercato i propri prodotti in modo convincente e di impatto. Ma quali sono, in concreto, gli strumenti per effettuare una strategia di branding?
Il primo strumento per la presentazione di una azienda alimentare e dei suoi prodotti è il classico cartello pubblicitario: esporre il proprio brand su un supporto fisico di grandi dimensioni è una delle strategie più basilari, ma non per questo meno efficaci, per presentare a terzi la propria attività e invitarli a provare i propri prodotti. Ovviamente non finisce qui, lo stesso risultato può essere perseguito anche con numerosi altri strumenti fisici, che possono essere più o meno adatti alla comunicazione di un brand a seconda delle sue peculiarità e dei suoi obiettivi commerciali: manifesti, riviste, adesivi, volantini e via dicendo.
È possibile effettuare una strategia di branding anche utilizzando uno strumento piuttosto semplice ma ancora oggi molto utilizzato, ovvero, il classico biglietto da visita sul quale esporre il proprio marchio e i dati che permettono di individuare l’attività.
Ovviamente non è possibile non fare cenno anche ai numerosi strumenti digitali oggi a disposizione delle imprese, particolarmente adatti a comunicare il mondo food: non solo il sito web aziendale, ma anche pagine social dove con foto e video è possibile comunicare direttamente con i consumatori.
Questi sono solo alcuni degli strumenti utilizzabili per organizzare una strategia di branding efficace, la quale oggi non può essere assolutamente sottovalutata da chi opera in questo particolare settore, soprattutto considerando che, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, l’industria del mondo food è in costante crescita e non accenna a rallentare. È importante quindi saper sfruttare con intelligenza le enormi potenzialità di comunicazione di un mondo così sfaccettato e in continua evoluzione.
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