Il prosciutto amatriciano è un salume prodotto nel territorio di Amatrice, la città del Lazio già famosa per la ricetta dei bucatini all'amatriciana, ma anche in altri comuni limitrofi compresi nella provincia di Rieti. Questo territorio, compreso tra le valli del Velino e del Tronto, è rinomato per la produzione di prosciutti fin dall'Ottocento come conferma una testimonianza del 1932 di Cesare de Berardinis che, cosa alquanto peculiare, attribuisce la realizzazione del prosciutto amatriciano "alle mani e alle cure delle instancabili donne di Amatrice".
La caratteristica specifica di questo prosciutto che lo differenzia dagli altri prodotti analoghi sta nella tradizionale rifilatura della parte alta della coscia di suino fresca operata nel territorio di Amatrice che prevede l'asportazione di grasso e cotenna rendendo il prodotto finito più proteico e meno umido e facendolo somigliare ad una pera di forma rotonda.
L'unione europea riconosce la denominazione prosciutto amatriciano come IGP nel luglio del 2011 e prevede la marchiatura a fuoco sulla cotenna della parte alta del prosciutto e l'applicazione del collarino con impresso il logo comunitario dell'IGP. Ne vengono prodotti circa 50 mila pezzi l'anno.
Il prosciutto amatriciano IGP si presenta come una pera dalla base molto ampia e rotonda, è privo di piede e pesa, terminata la stagionatura, circa 8 kg. Al taglio la fetta deve avere una consistenza elastica e compatta, di colore roseo-rosso inframezzata da marezzature di grasso bianco. Il sapore è sapido e intenso, accentuato dalla stagionatura relativamente lunga, minimo 12 mesi.
Il disciplinare del prosciutto amatriciano IGP prevede le seguenti fasi di produzione:
Per riconoscere gli ingredienti più autentici della nostra cucina sono stati messi a punto dei marchi: DOC, IGT, IGP e STG.
Dolcissima, croccante e rossa, sono queste le caratteristiche che rendono tanto desiderata e appetibile la "Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP".
Con il termine branding si fa riferimento adattività che permettono di definire un marchio, rendendo il prodotto differente da quello dei competitor.
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La normativa sull’etichettatura dei salumi ha subito una modifica temporanea, prevista dalla normativa italiana fino al 31 dicembre 2021 come periodo di prova.
L’etichetta dei surgelati deve avere le stesse indicazioni valide per gli altri alimenti, con alcune informazioni specifiche valide per il pesce surgelato.
L’etichetta per gli alimenti destinati all’infanzia è diversa a seconda che si tratti di prodotti per lattanti o per la prima infanzia.
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