Il termine crioterapia o applicazione locale di freddo è il modo più semplice e antico per il trattamento di traumi articolari. Il suo utilizzo, generalmente mediante ghiaccio, si è sviluppato in tutto il mondo in seguito alla sua efficacia, semplicità d'uso, basso costo e facilità di trasporto.
L'efficacia dell'applicazione del freddo è dovuta principalmente alla diminuzione della percezione del dolore in modo similare a un'anestesia locale. Il freddo è inoltre efficace nel ridurre l'edema, la velocità di conduzione nervosa, il metabolismo cellulare e il flusso sanguigno locale.
L'effetto della crioterapia dipende dal metodo utilizzato, dalla durata, dalla temperatura del ghiaccio e dalla quantità di grasso sottocutaneo.
Il metodo più comune di crioterapia è quello dell'uso d'impacchi di ghiaccio. Possono essere utilizzati diversi tipi di ghiaccio, i più comuni sono il ghiaccio a cubetti (-20°C), il ghiaccio a 0°C e le vasche di ghiaccio. Sono inoltre disponibili gel freddi e ghiaccio spray.
Secondo uno studio, il ghiaccio a 0°C è il migliore per abbassare la temperatura superficiale durante il trattamento e mantenere la bassa temperatura durante il recupero. È anche il più efficace nel ridurre la temperatura intramuscolare durante il trattamento. In conclusione si può affermare che il ghiaccio a 0°C è da preferirsi per il trattamento degli infortuni e induce rapidamente anestesia locale.
L'indicazione terapeutica alla crioterapia è secondaria all'insorgenza di un trauma che comprende tutte le seguenti condizioni:
L'applicazione del freddo è indicata per ogni localizzazione corporea interessata da un trauma, diretto o indiretto. In base alla parte coinvolta sarebbe opportuno adottare differenti tecniche di applicazione; nei casi in cui l'area infortunata sia di dimensioni ridotte, con minima presenza di muscolo e grasso (ad. esempio le falangi) la durata del mantenimento del freddo deve essere significativamente minore (3-5 minuti) rispetto ad articolazioni più grandi e profonde, come ad esempio le anche, che necessitano di tempi di applicazioni più lunghi (20 minuti circa). È inoltre dimostrato come l'applicazione intermittente del ghiaccio (ad es. 10 min. di applicazione e 10 min. di riposo) sia più efficacie, nel contenere l'infiammazione acuta, rispetto al mantenimento di 20 minuti consecutivi del freddo.
I tempi di somministrazione dipendono inoltre dall'obiettivo terapeutico:
I possibili effetti collaterali derivanti dall'applicazione della crioterapia sono i seguenti:
È infine controindicata in soggetti affetti da disfunzioni circolatorie, arteriopatie periferiche, emoglobinuria, sindrome di Raynaud, infezioni e quando vi è sofferenza cutanea a rischio di necrosi.
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