Il dietologo è un medico che, dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia (classe LM-41), si è abilitato ed ha intrapreso la specializzazione quinquennale in Scienze dell'Alimentazione, scuola questa, che può essere frequentata anche dal biologo, il quale però, a differenza del medico, non riceve una borsa di studio mensile.
Sia il medico che il biologo possono accedere alla scuola di specializzazione dopo il superamento di un concorso, diverso per le due categorie.
Sia il dietologo che il biologo nutrizionista possono elaborare diete autonomamente, la differenza sta nel fatto che il dietologo, essendo medico, può anche fare diagnosi e prescrivere farmaci (ipoglicemizzanti orali per il paziente diabetico, antiipertensivi per quello iperteso, le statine per il paziente che non controlla il colesterolo…), mentre il biologo (ma anche il dietista o il farmacista) può solamente consigliare l'assunzione di sostanze che non sono farmaci (per esempio integratori). Il biologo nutrizionista può prescrivere diete a soggetti malati solo previo accertamento della malattia da parte di un medico e solo previo accertamento, da parte del medico, delle condizioni fisiche del paziente.
Il dietologo può svolgere la sua professione come libero professionista o come dipendente ospedaliero all'interno del servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica.
In Italia il sovrappeso non è considerato una patologia e non esistono di fatto farmaci che vale la pena utilizzare per combattere l'eccesso di peso non patologico, dunque non è indispensabile essere dietologo (quindo medico) per fornire indicazioni alimentari a coloro che vogliono dimagrire, ma che non sono obesi (l'obesità è una vera e propria patologia).
Certamente il dietologo ha più competenze, in media, del dietista e del biologo nutrizionista, soprattutto per quanto riguarda il campo della medicina. Tuttavia per far dimagrire le persone occorrono doti molto particolari e multidisciplinari. Se consideriamo che il 90% dei soggetti che seguono una dieta falliscono, riprendendo i chili persi nel giro di qualche mese, possiamo concludere che il dietologo è il tra le figure che ottiene minor risultati, nel campo medico, e questo sicuramente non fa onore alla categoria.
L'approccio classico del dietologo, quello della prescrizione di una dieta con grammature, è fallimentare ed è ormai chiaro che occorre un approccio diverso che alcuni professionisti (dietologi e non) stanno adottando ma sono ancora la minoranza. Tale approccio prevede di convincere il soggetto a cambiare vita, aumentando l'attività fisica e soprattutto educandolo a mangiare diversamente, rendendolo responsabile del cambiamento. Il dietologo, in quanto medico, è spesso convinto di poter "curare" il soggetto in sovrappeso come se l'eccesso di peso fosse una normale patologia, al contrario, invece, il soggetto deve imparare a curarsi da solo, il dietologo dovrebbe semplicemente guidarlo in questo percorso di cambiamento.
Diverso è il caso in cui la prescrizione dietetica sia legata a una specifica patologia, come il diabete, l'ipertensione, la sindrome metabolica, la gotta, ecc. In questi casi è fondamentale la figura del dietologo, che ha la possibilità, oltre che di diagnosticare la patologia in atto, di integrare la dieta con opportune prescrizioni di farmaci.
Gli integratori aiutano a fornire il giusto fabbisogno energetico e nutritivo, nell’ambito di un obiettivo da raggiungere o solo del mantenimento di una dieta corretta.
I prodotti dietetici: regolamentati da un decreto legge del 1992 sono però un'illusione.
La dieta per le gengive infiammate consiste in cibi e nutrienti che possono prevenire e rallentare l'infiammazione, bisogna inoltre evitare alcuni alimenti.
Negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse per mindfulness, una pratica che sarebbe alquanto riduttivo definire in poche parole.
L'uva è uno dei frutti più calorici in assoluto. Ma fa ingrassare? Dipende da quanto amiamo questo frutto!
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