Caffettiera napoletana (cuccuma): modo d'uso e storia

La caffettiera napoletana è un antico strumento che consente di preparare un caffè espresso più forte e dall'aroma più corposo rispetto a quello della moka, sopraggiunta poi nei primi del Novecento allo strumento napoletano. Moka e caffettiera napoletana non sono quindi lo stesso utensile, anche se hanno qualcosa in comune riguardante il loro funzionamento. La versione originaria di Napoli, però, non usa la pressione ma la forza di gravità per la produzione del caffè.

 

 

La Moka è la più utilizzata ma ancora oggi la versione napoletana è utilizzata dagli appassionati ed è possibile infatti reperirla anche in commercio. 

Storia della caffetteria napoletana

La caffettiera napoletana viene chiamata anche "cuccumella" o "cuccuma", perchè la sua forma ricorda un vaso. "Cuccuma", infatti, è un termine che deriva dal latino "cucuma", ossia paiolo e nel dialetto partenopeo prende il significato di vaso di rame o terracotta. 

Non fu inventata in Italia, ma il primo prototipo venne ideato in Francia da Morize nel 1819. Successivamente arrivò anche in Italia, in cui venne usata soprattutto per l'uso domestico. Fu a Napoli che questo strumento fu perfezionato e da qui si diffuse in tutta Italia. 

 

 

La prima caffettiera napoletana prodotta era in rame ma a partire dalla fine dell'Ottocento il materiale usato per questo utensile era l'alluminio. Oggi viene prodotta con lo stesso materiale e con un design che ricorda molto quello tradizionale. Esistono, inoltre, versioni della caffettiera napoletana per piastre ad induzione, adatte quindi all'uso nelle moderne cucine. 

Agli inizi del 900, però, Alfonso Bialetti propose la sua versione dello strumento, la Moka, che prese il sopravvento sulla cuccuma, sostituendola quasi interamente nelle case degli italiani. Le ragioni di questo maggior successo della moka Bialetti sono anche imputabili al fatto che quest'ultima consentiva di avere il caffè in un tempo minore rispetto alla cuccuma. 

La caffettiera napoletana è oggi, infatti, un prodotto di nicchia, usata per lo più da appassionati che amano il gusto intenso del caffè che produce. 

Cuccuma al giorno d'oggi

Come abbiamo detto, la cuccuma viene prodotta ancora oggi, spesso andando a rispettare la forma tradizionale dello strumento e anche il materiale. 

La caffettiera napoletana viene prodotta da aziende napoletane e non, fra cui la Barbera, che la realizza in alluminio con un design molto semplice che mira alla funzionalità. Il prezzo è abbastanza accessibile, ma dove è possibile acquistarla? Non solo a Napoli, ma questa caffettiera napoletana è venduta anche sul web

 

 

Fra le migliori cuccume prodotte oggi abbiamo quella dell'azienda piemontese Ilsa, che ha fatto in modo che la caffettiera napoletana possa essere usata anche nel fornello elettrico ad induzione grazie all'uso dell'acciaio invece dell'alluminio. Inoltre, l'uso del primo consente di alterare in misura minore l'aroma del caffè prodotto, essendo l'acciaio un materiale che rilascia meno sostanze dell'alluminio. Ovviamente, il prezzo della cuccuma Ilsa è più elevato di quello Barbera ma ha a suo favore anche una maggior cura dell'estetica del prodotto, che ripercorre molto la cuccuma classica.  

Componenti della caffettiera napoletana

La caffettiera napoletana è dotata di un serbatoio cavo e liscio in cui si mette la polvere di caffè. Ha poi un altro serbatoio in cui si mette l'acqua. Questo serbatoio ha un manico e un foro, da cui fuoriesce l'aria quando l'acqua giunge ad ebollizione. 

La cuccuma ha anche un corpo con un beccuccio che consente di versare il caffè nelle tazzine. Inoltre, il serbatoio liscio ha anche un coperchio che si posiziona quando, fuori dal fuoco, viene svitato dall'altro serbatoio. 

Modo d'uso della caffettiera napoletana

Quando si usa la caffettiera napoletana certo non bisogna aver fretta, dato che la produzione del caffè è addirittura più lenta di quello della moka. Inoltre, potrebbe essere anche un processo un pochino più complicato perchè la cuccuma è composta da molti più elementi della moka. Certamente l'uso della caffettiera napoletana è legato alla concezione del caffè come momento tranquillo e piacevole della giornata, piuttosto che ad un attimo fuggevole di fretta tra un momento e l'altro degli impegni quotidiani. 

Ma come si prepara il caffè nella caffettiera napoletana? Vediamone le varie fasi:

  1. per prima cosa si svitano tutte le componenti della caffettiera;
  2. si riempie poi il serbatoio con il caffè, avendo cura di non riempirlo troppo e di non schiacciare la polvere;
  3. si mette, sopra il serbatoio, il filtro e si avvitano insieme. 
  4. A questo punto, si riempie l'altro serbatoio di acqua;
  5. si mette il serbatoio contenente la polvere di caffè dentro l'altro serbatoio contenente l'acqua e si avvita tutto insieme con il corpo dotato di beccuccio. 
  6. Si mette la caffettiera sul fuoco.

Quando il vapore acqueo fuoriesce dal foro, allora si spegne il fuoco e si capovolge la caffettiera, servendosi delle caratteristiche manigliette. L'acqua passerà quindi per gravità sopra la polvere del caffè, andando ad accumularsi nel serbatoio con la polvere. Viene quindi svitato il serbatoio con l'acqua, e si deve attendere che tutta l'acqua vada all'interno del corpo con il beccuccio, che in questa fase è nella parte sottostante la caffettiera. Quando il serbatoio del caffè sarà privo di acqua, allora si potrà separare dal corpo.

A questo punto si ha in mano il solo corpo della caffettiera dotato di beccuccio, a cui verrà applicato il coperchio. Al suo interno vi sarà la bevanda di caffè pronta, e grazie alla presenza del filtro nel serbatoio liscio, non vi sarà polvere di caffè nella bevanda finale. Il caffè fatto in questo modo va bevuto bollente. 

La giusta macinatura del caffè per la caffettiera napoletana non deve essere troppo fine, ma l'uso di una polvere più grossolana consentirà di ottenere un prodotto finale dal gusto più intenso. Al fine di preservarne maggiormente l'aroma, la soluzione ideale sarebbe quella di macinare il caffè al momento dell'uso, dato che la polvere conservata riduce il suo aroma con l'andare del tempo. 

Nel caso in cui si dovesse usare una polvere di caffè molto sottile, è importante prestare particolare attenzione a non pressarla troppo all'interno del serbatoio, perchè altrimenti vi sarebbero tempi eccessivamente lunghi per la fuoriuscita del caffè nel serbatoio finale. 

 

 

 

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